venerdì 11 gennaio 2013

Servizi sociali associati, ecco la convenzione. Riccia ente capofila

Fanelli: Così meno costi e più qualità. Aumentare gli standars qualitativi delle prestazioni sociali rispetto alla gestione effettuata singolarmente. E ridurre i costi dei servizi, attraverso le economie di scala che la gestione associata consente.










Sono i due obiettivi fondamentali della decisione assunta dal Consiglio comunale di Riccia che segna un passo significativo in materia sociale: la convenzione (della durata di 3 anni) tra i Comuni per la progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali, e erogazione delle relative prestazioni ai cittadini.

 Aderiscono alla convenzione i Comuni dell’ambito, i quali si impegnano a gestire in forma associata (di cui alla lettera 'g' dell’articolo 14, comma 27 del decreto legge 78/2010 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 122/2010, nel testo attualmente vigente: 'progettazione e gestione del sistema locali dei servizi sociali ed erogazione delle relative prestazioni ai cittadini'), oltre ai servizi sociali essenziali, previsti nella progettazione del Piano sociale di Zona Riccia-Bojano, anche i servizi sociali gestiti dai singoli Comuni.

Nello specifico, i Comuni aderenti alla convenzione mirano ad assicurare una gestione unitaria del sistema locale integrato dei servizi sociali; questo è possibile attraverso l’adozione di regole comuni per l’organizzazione dei servizi e l’accesso agli utenti, la condivisione delle risorse economiche, professionali e strutturali, nonché delle procedure di gestione amministrativa e contabile, di monitoraggio e di rendicontazione.

Il Comune di Riccia svolgerà la funzione di Ente capofila. "Il sociale è la nostra priorità - ha dichiarato con soddisfazione il sindaco di Riccia e presidente del Piano sociale di zona Fortore-Matese, Micaela Fanelli -, e abbiamo puntato molto sull’associazionismo fra Comuni per una migliore gestione e una realizzare di economie di scala. Siamo il primo ambito che ha deciso di rafforzare una fusione che è il pilastro della vita insieme, che dovrebbe basarsi sull’amministrazione attiva e solidale verso i più deboli.

I sindaci del Matese e del Fortore – continua Fanelli - hanno avuto questa sensibilità che va oltre il mero obbligo di legge, diventando convinzione, impegno e azione comune. Spero che potremo confrontarci con gli altri Ambiti i quali potrebbero seguire la nostra strada. E spero – conclude - che la Regione sappia rafforzare queste scelte e attivare una riforma calzante e rispettosa delle esigenze dei cittadini utenti, e capace di offrire qualità e continuità al lavoro degli operatori".

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