venerdì 7 dicembre 2012

Lembo plaude alla Magistratura Amministrativa per aver sancito l’obbligatorietà della presenza femminile nelle Giunte

La Consigliera di Parità  della Regione Molise, Giuditta Lembo plaude alla Magistratura Amministrativa per aver ormai sancito l’obbligatorietà della presenza femminile nelle Giunte. 







E’ di pochi giorni fa l’ultima sentenza del Tar Lombardia (06/12/2012 ) che ha accolto il ricorso presentato da due associazioni contro la scarsa presenza di donne nella giunta varata nello scorso marzo dal governatore Formigoni, per la seconda volta in pochi mesi i giudici hanno dato ragione alle donne come, infatti, già con una prima sentenza sfavorevole Formigoni aveva dovuto provvedere a nominare più donne in giunta, m a  quanto pare il numero di donne nominate si è dimostrato insufficiente tale da determinare un secondo ricorso che ha rivendicato una presenza più incisiva delle donne al fine di rispettare l’equilibrio tra la presenza dei due  generi, che la norma statutaria impone di raggiungere, anche tenuto conto della rilevanza politica degli incarichi conferiti. Anche se il provvedimento non produce alcun effetto, perché nel frattempo a Palazzo Lombardia è stata varata la nuova giunta tecnica di 'transizione', resta acquisito un principio fondamentale che fa Giurisprudenza.

E’ importante inoltre ricordare la sentenza del Consiglio di Stato (sez.Quinta) dello scorso giugno che ha sancito due cose importantissime. Prima di tutto che anche la politica soggiace ai principi di diritto. Richiamando quanto già chiarito dalla Corte Costituzionale (Sent.81 2012) il consiglio di Stato afferma che il riequilibrio di genere è principio cogente e non derogabile nemmeno per ragioni politiche. In forza di ciò, il Giudice Amministrativo ha riconosciuto come  'Evidente violazione di Legge' l’esiguo numero di donne presente in una Giunta, in quanto in contrasto con il Principio di equilibrio di genere. E’ questo un segnale forte che spiega che deve esserci Uguaglianza, o sostanziale approssimazione ad essa di uomini e donne nelle posizioni di Governo ciò significa che il Principio della parità non si ritiene soddisfatto attraverso la composizione di Giunte in cui le donne continuano ad avere un ruolo quantitativamente e qualitativamente marginale.

La sentenza che merita in assoluto attenzione è quella del Tar Campania, Sezione distaccata di Salerno Sez. 2, del 25 ottobre 2012 n.02251, che azzerando la Giunta del Comune di Atripalda sancisce che l’Art. 51 della Costituzione è norma cogente ed immediatamente vincolante e non come si potrebbe pensare mera norma di carattere promozionale e programmatico.

Ciò significa che è idonea a conformare e indirizzare lo svolgimento della discrezionalità  amministrativa, ponendosi rispetto ad essa quale parametro di leggittimità sostanziale.

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