sabato 8 dicembre 2012

Appello dei tifosi dell' Isernia: E ora mantenete le promesse

Questo è un appello al Michele Iorio governatore e politico. Ma, prima di tutto, al Michele Iorio cittadino. Meglio, isernino. L’appello affinché non muoia una parte importante della città. L’appello affinché si faccia subito qualcosa per l’Isernia Football club. Un appello, tuttavia, indirizzato a tutte le forze politiche.




Lo avevamo chiesto prima delle elezioni comunali, a maggio scorso: è ora di muoversi. Di fare qualcosa per il calcio. Da allora sono passati mesi. Mesi di nulla, mesi di immobilismo: politico istituzionale, sociale; tanto a livello comunale che regionale. Mesi in cui nessuno ha potuto o voluto fare niente. Adesso è arrivato il momento di mettersi al lavoro per salvare l’Isernia. In questa sede non si vuol dare qualsivoglia colpa all’una o all’altra parte politica per lo stallo totale in cui è piombata l’amministrazione della città e non solo.

Non gioverebbe a questo punto della storia. Ma un mondo politico che a fasi alterne invoca collaborazione 'trasversale', mette tutti, centro-destra, centro-sinistra e parti varie, nelle condizioni di poter dare il proprio apporto alla causa dell’Isernia Fc, come del resto assicurato (è bene ricordarlo) da qualsivoglia rappresentante di partito o movimento, prima dell’appuntamento elettorale. Di più. I primi a sostenere in qualsiasi forma la città dovrebbero essere proprio coloro che hanno scelto di viverci, di farvi crescere i propri figli.

Ci si rende conto che il momento, anche politico, è particolarmente grave, ma senza giri di parole, occorre mantenere le promesse. Come abbiamo detto nei mesi scorsi, bisogna abbattere i pregiudizi tra società, tifosi, ultras, sportivi, cittadini comuni, politici e istituzioni. Il tutto, con una convinzione: lo sport non va sottovalutato. Soprattutto nelle zone come la nostra e in tempo di crisi. La realtà parla di impoverimento del territorio.

Fabbriche e aziende chiudono, altre languono. Senza risorse, sia scuola che famiglia non garantiscono di per sé un futuro ai giovani. Ben venga allora l’impegno per mandare avanti la squadra di calcio, insieme fine e mezzo per un miglioramento della quotidianità a Isernia e nel suo hinterland. Una squadra che non è il giocattolo della società di turno (non ci si riferisce certo alla gestione Monfreda), non la copertura per la ‘vera’ attività dell’imprenditore e non di certo il vanto del Comune solo quando si vince.

Né, soltanto il passatempo dello sportivo o lo sfogo passionale della domenica ultras. La squadra di calcio è un bene della comunità. E come tale va difeso. Certo, è quella da seguire la domenica. Ma anche quella che può dare lavoro e, magari, un futuro a tanti giovani e meno giovani. Anche ai nostri, ai vostri figli. Quelli che compongono il suo organico, quelli che hanno contatti con essa sotto le forme più diverse. E' l’appoggio per le strutture ricettive della zona; la vetrina delle aziende che contribuiscono alla crescita propria e a quella della città. Ma può essere finanche il 'business pulito' delle aziende hanno poco o nulla a che fare con lo sport.

Di qui l’appello ad un isernino e a tutti i suoi collaboratori, ancor di più, a tutti i colleghi politici. Capire che il calcio va salvaguardato vuol dire fare qualcosa per la propria città. Dunque, significa anche saper amministrare: proprio quello che qualsiasi cittadino chiede alla classe politica chiuso nella cabina elettorale.


Alcuni cittadini di Isernia

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