Noi tutti confidiamo nella sensibilità dei Sindaci nell’attuare questo cambiamento quasi epocale che è segno di civiltà.
L’Ente Nazionale Protezione Animali Sezione di Campobasso, impegnata in
prima linea nella lotta al randagismo in Regione, svolge tra le
molteplici attività, anche quella di collaborazione con le
amministrazioni Comunali bisognose di un supporto informativo ed
operativo.
Le scarse risorse economiche a disposizione dei Sindaci per affrontare il randagismo sui loro territori hanno fatto si che la nostra associazione si sia impegnata a studiare soluzioni alternative per quantomeno ridurre questo problema di rilevanza sociale.
Il Microcanile comunale autogestito dai singoli Comuni, è sicuramente una soluzione valida sia da un punto di vista economico, sia da una prospettiva squisitamente etica, vicina al nostro modo di intendere il rapporto uomo-animale.
La stragrande maggioranza dei nostri Comuni ha un numero di cani ricoverati nei grandi canili che oscilla tra le dieci e le quindici unità. Detenere questi animali nelle grandi strutture però ha un costo molto elevato; si parla di un migliaio di euro l’anno per cane, cifra esagerata viste anche le pessime condizioni di vita in cui i cani sono costretti a vivere: gabbie sempre molto anguste, mancanza di spazi per la sgambatura, scarse condizioni igienico-sanitarie visto il numero elevato di esemplari raggruppati in pochi metri quadri, giornaliera lotta per la sopravvivenza, nonché, ed è questa una nota dolente, l’ubicazione di queste pseudo strutture sono del tutto infelici ai fini degli affidi, essendo esse state costruite in posti impossibili da raggiungere dalle persone intenzionate a prendere in affido un cane dal canile. In questo modo si crea un danno erariale ai Comuni che si vedono costretti al mantenimento di questi animali fino alla morte degli stessi.
Il singolo Paese invece, può e deve fornirsi di un’area dedicata al ricovero momentaneo di queste bestiole. Un’area dedicata ed attrezzata a detenere un numero di cani tra i dieci ed i quindici è cosa molto più semplice da realizzare di quanto si possa pensare.
A parte l’investimento iniziale che si aggira intorno ai tre quattro mila euro,(di cui il 50 % verrebbe comunque finanziato da fondi Regionali) la gestione in proprio farebbe risparmiare alle casse comunali, più del 60% delle somme normalmente spese per le convenzioni con i gestori esterni.
Somme risparmiate queste, che potrebbero essere reinvestite per le sterilizzazioni sul territorio o per dar lavoro a persone residenti nei vari paesi per la gestione di queste micro strutture.
Inoltre così facendo, si creerebbe un luogo di incontro per persone che sicuramente amano dedicarsi agli animali; la nostra annuale esperienza sul territorio ci insegna che ogni paese ha la sua parte di animalisti che sarebbero felici di avere una struttura del genere vicino casa.
Noi tutti confidiamo nella sensibilità dei Sindaci nell’attuare questo cambiamento quasi epocale che è segno di civiltà e rispetto verso il miglior amico dell’uomo e siamo a disposizione per qualunque supporto informativo ed operativo.
Il Microcanile comunale autogestito dai singoli Comuni, è sicuramente una soluzione valida sia da un punto di vista economico, sia da una prospettiva squisitamente etica, vicina al nostro modo di intendere il rapporto uomo-animale.
La stragrande maggioranza dei nostri Comuni ha un numero di cani ricoverati nei grandi canili che oscilla tra le dieci e le quindici unità. Detenere questi animali nelle grandi strutture però ha un costo molto elevato; si parla di un migliaio di euro l’anno per cane, cifra esagerata viste anche le pessime condizioni di vita in cui i cani sono costretti a vivere: gabbie sempre molto anguste, mancanza di spazi per la sgambatura, scarse condizioni igienico-sanitarie visto il numero elevato di esemplari raggruppati in pochi metri quadri, giornaliera lotta per la sopravvivenza, nonché, ed è questa una nota dolente, l’ubicazione di queste pseudo strutture sono del tutto infelici ai fini degli affidi, essendo esse state costruite in posti impossibili da raggiungere dalle persone intenzionate a prendere in affido un cane dal canile. In questo modo si crea un danno erariale ai Comuni che si vedono costretti al mantenimento di questi animali fino alla morte degli stessi.
Il singolo Paese invece, può e deve fornirsi di un’area dedicata al ricovero momentaneo di queste bestiole. Un’area dedicata ed attrezzata a detenere un numero di cani tra i dieci ed i quindici è cosa molto più semplice da realizzare di quanto si possa pensare.
A parte l’investimento iniziale che si aggira intorno ai tre quattro mila euro,(di cui il 50 % verrebbe comunque finanziato da fondi Regionali) la gestione in proprio farebbe risparmiare alle casse comunali, più del 60% delle somme normalmente spese per le convenzioni con i gestori esterni.
Somme risparmiate queste, che potrebbero essere reinvestite per le sterilizzazioni sul territorio o per dar lavoro a persone residenti nei vari paesi per la gestione di queste micro strutture.
Inoltre così facendo, si creerebbe un luogo di incontro per persone che sicuramente amano dedicarsi agli animali; la nostra annuale esperienza sul territorio ci insegna che ogni paese ha la sua parte di animalisti che sarebbero felici di avere una struttura del genere vicino casa.
Noi tutti confidiamo nella sensibilità dei Sindaci nell’attuare questo cambiamento quasi epocale che è segno di civiltà e rispetto verso il miglior amico dell’uomo e siamo a disposizione per qualunque supporto informativo ed operativo.
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