mercoledì 26 settembre 2012

Svimez: Pil Sud a -3,5%, il 25% è senza lavoro. Situazione allarmante.

Nel Mezzogiorno la regione con il Pil pro capite più elevato è stata l'Abruzzo (21.980 euro). Seguono la Sardegna (20.080), il Molise (19.748), la Basilicata (18.639 euro), la Sicilia (17.671), la Puglia (17.102) e la Calabria (16.603).




Un Sud Italia a rischio desertificazione industriale dove i consumi non crescono da 4 anni, la disoccupazione supera il 25% e lavora meno di una giovane donna su quattro: questo secondo il rapporto Svimez 2012.

Dal 2000 al 2010 oltre 1mln e 350mila persone sono emigrate dal mezzogiorno; il Pil del mezzogiorno nel 2012 scenderà a -3,5% con investimenti a -13,5%. L'associazione propone un nuovo paradigma per il Sud "capace di integrare sviluppo, qualità ambientale e valorizzazione del patrimonio culturale".

Situazione drammatica per le giovani

Le donne meridionali occupate sono ferme nel 2011 al 24% della forza lavoro potenziale, pari a meno di una su quattro in età lavorativa, il che spinge le stesse di fatto a una segregazione occupazionale rispetto sia ai maschi che alle altre donne italiane. "Non è esagerato oggi parlare di vera e propria segregazione occupazionale delle donne, che nel Mezzogiorno scontano una precarietà lavorativa
maggiore sia nel confronto con i maschi del Sud sia con le donne del resto del Paese" spiega il rapporto Svimez. 

"Se da un lato la quota di donne meridionali occupate con un contratto a tempo parziale (27,3%) è inferiore di quasi 3 punti rispetto a quella del Centro-Nord (29,9%), dall'altro l'aspetto piu' allarmante è che il 67,6% di queste lavora part-time perche' non ha trovato un lavoro a tempo pieno". Il dato forse piu' rilevante è testimoniato dall'inattivita', che riguarda ormai due donne
meridionali su tre.

Gap incolmabile senza azioni forti

Ai ritmi attuali, ci vorrebbero 400 anni per recuperare lo svantaggio che separa il Sud dal Nord. In termini di Pil pro capite, il Mezzogiorno nel 2011 ha confermato lo stesso livello del 57,7% del valore del Centro Nord del 2010. In un decennio il recupero del gap è stato soltanto di un punto e mezzo percentuale, dal 56,1% al 57,7%.

In valori assoluti, a livello nazionale, il Pil è stato di 25.944 euro, risultante dalla media tra i 30.262 euro del Centro-Nord e i 17.645 del Mezzogiorno. Nel 2011 la regione più ricca è stata la Valle d'Aosta, con 32.602 euro, seguita da Lombardia (32.538), Trentino Alto Adige (32.288), Emilia Romagna (31.524 euro) e Lazio (30.884 euro). 

Nel Mezzogiorno la regione con il Pil pro capite più elevato è stata l'Abruzzo (21.980 euro). Seguono la Sardegna (20.080), il Molise (19.748), la Basilicata (18.639 euro), la Sicilia (17.671), la Puglia (17.102) e la Calabria (16.603). La regione più povera è la Campania, con 16.448 euro. Il divario tra la regione più ricca e la più povera è stato nel 2011 di oltre 16mila euro.

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