mercoledì 19 settembre 2012

Interpellanza di Astore su numero consiglieri regione Molise

Interpellanza al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell’Interno e al Ministro per la Coesione Territoriale.











Premesso che:

l'articolo 14 del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, indi modificato dall'articolo 30, comma 5, della legge 12 novembre 2012, n. 183, ha dettato disposizioni in ordine al numero massimo dei consiglieri regionali;

il Consiglio regionale della Regione Molise non ha ancora proceduto all'adeguamento dello Statuto regionale alle determinazioni sopra richiamate (ancorché sia ampiamente decorso il termine per tale adeguamento, in quelle stesse previsto);

considerato che:

l'attuazione delle statuizioni recate dall'articolo 14 del decreto-legge n. 138 del 2011 costituisce misura saliente e doverosa, sia di contenimento della spesa pubblica e dei costi della politica (in relazione alla ''casta invisibile delle Regioni", come è stata definita) sia di equa determinazione numerica del rapporto tra elettori ed eletti (in specificazione del più generale principio di eguaglianza sancito dalla Costituzione, come da ultimo rilevato dalla Corte costituzionale nella sentenza 20 luglio 2012, n. 198);

nella Regione Molise le elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale, svoltesi il 16-17 ottobre 2011, sono state annullate dal Tribunale Amministrativo Regionale del Molise, per molteplici irregolarità da esso rilevate con sentenza 28 maggio 2012, n. 224;

qualora siffatta sentenza del giudice amministrativo di primo grado, avverso la quale è stato avanzato ricorso, fosse confermata in secondo grado dal Consiglio di Stato (la cui deliberazione è attesa nella seconda metà di ottobre 2012), una nuova consultazione elettorale sarebbe tempestivamente da indire nella Regione Molise;

qualora perduri l'inadempimento del Consiglio regionale molisano, circa l'adeguamento alle determinazioni dell'articolo 14 del decreto-legge n. 138 del 2011 (il quale prevede, per una Regione quale il Molise, un numero massimo di venti consiglieri regionali), dovrebbe applicarsi per la nuova consultazione elettorale regionale la legge 17 febbraio 1968, n. 108 (recante "Norme per la elezione dei Consigli regionali delle Regioni a statuto normale"), con la sua previsione, per una Regione quale il Molise, di un numero di trenta componenti il Consiglio regionale;    

assai travagliate sono nella Regione Molise le vicende relative all'approvazione di un nuovo Statuto regionale, sostitutivo di quello del 1971, come riprova già solo il fatto che tale nuovo Statuto - il quale peraltro prevederebbe un numero ancor maggiore di consiglieri regionali, trentadue - non sia stato ancor oggetto di promulgazione, a diversi mesi dalla doppia deliberazione consiliare ex articolo 123 della Costituzione (intervenuta nelle date del 19 luglio 2010 e del 22 febbraio 2011),

la Corte Costituzionale, con sentenza n. 198/2012, ha sancito la piena legittimità costituzionale dell'articolo 14, comma 1, del decreto legge n. 138 del 2011, convertito con modificazioni dalla legge n. 148 del 1011, che stabilisce in 20 il numero massimo dei consiglieri regionali per le Regioni con popolazione fino ad un milione di abitanti;

si chiede di sapere:

quali azioni il Presidente del Consiglio intenda promuovere e condurre affinché il dettato dell'articolo 14 del decreto-legge n. 138 del 2011 riceva debita attuazione da parte della Regione Molise, sinora inadempiente nell'adeguarvisi pur nella (presumibile o comunque non escludibile) imminenza di una nuova consultazione elettorale;

se il Governo non ritenga necessario ed urgente intervenire preventivamente con apposito decreto legge, per far sì che, in caso di conferma di annullamento delle precedenti elezioni regionali molisane da parte del Consiglio di Stato, in occasione dell'eventuale consultazione elettorale anticipata il numero dei consiglieri e assessori regionali sia conforme al dettato legislativo in vigore, anche al fine di evitare un ulteriore devastante segnale per l'opinione pubblica già terribilmente scossa da episodi anche recenti di mala politica.


Sen. Giuseppe Astore

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