giovedì 9 agosto 2012

Provincia unica di Campobasso? Ecco come riorganizzarla

È stato approvato, in via definitiva, alla Camera dei deputati, il decreto legge di revisione di spesa – Spending Review -  voluto dal Governo Monti. Tra i vari tagli imposti a carico degli Enti locali e territoriali, figura anche la cancellazione delle Province con meno di 350.000 abitanti come quella di Isernia.







Non sono bastati i tentativi di salvataggio portati avanti con qualche emendamento mirato a garantire la sussistenza di almeno due Province nelle Regioni più piccole; alla luce della ristretta tempistica del provvedimento (90 giorni per dare esecuzione alle disposizioni), ci si interroga, ora, sul futuro della nostra realtà territoriale che potrebbe essere notevolmente penalizzata, soprattutto in termini di ricaduta economica ed occupazionale.
 
L’Assessore Regionale Filoteo Di Sandro, intervenendo in merito, formula una proposta di riordino dell’unica Provincia superstite, quella di Campobasso, che sia in grado di riequilibrare la distribuzione territoriale delle competenze e di assicurare, su tutto il territorio regionale, la presenza dell’istituzione in questione.

Nei giorni scorsi ho palesato le mie perplessità e preoccupazioni avverso un provvedimento che spazzava via, in un colpo solo, sia la Provincia di Isernia che gli Uffici periferici e le Istituzioni ad essa correlate. I timori maggiori erano legati, in modo particolare, alle conseguenze negative di carattere economico ed occupazionale che un simile provvedimento avrebbe procurato al capoluogo Pentro, specialmente in una situazione di stagnazione pesante come quella che stiamo attraversando.

Adesso, però, a seguito dell’approvazione definitiva che trasforma la Spending Review in legge, ci resta ben poco da fare; il destino dell’Ente di via Berta sembra segnato e la via che mi appare percorribile è quella di ripensare, in maniera costruttiva, ad una riorganizzazione dell’assetto territoriale dell’unica Provincia superstite. Alla luce delle opportunità previste dal legislatore, credo che sia possibile prevedere una diversa regolamentazione dell’organizzazione territoriale della  Provincia di Campobasso per lo svolgimento delle funzioni fondamentali ad essa riservate.

Non possiamo permettere che parte del territorio regionale venga letteralmente svuotato di una fonte di ricchezza ed occupazione, soprattutto se teniamo in considerazione le caratteristiche peculiari della nostra economia regionale, inoltre dobbiamo anche guardare alle pesanti conseguenze che il personale impiegato potrebbe subire: è tempo di cominciare a ragionare in termini solidaristici per fare fronte comune rispetto ad una situazione difficile.

Per questi motivi proporrei agli organismi competenti di valutare una riorganizzazione sull’intero territorio regionale dell’Ente provinciale di Campobasso al fine di creare, su Isernia e Termoli, degli Uffici Operativi Territoriali con funzioni specifiche  e vicine alle caratteristiche del territorio in cui andrebbero ad insediarsi.

Questa occasione potrebbe rappresentare, non solo un momento di riflessione dettato dall’urgenza, bensì una vera a propria opportunità per riorganizzare in modo funzionale ed efficiente l’intero territorio regionale. In questo modo andrebbero a salvaguardarsi alcuni rapporti di interconnessione con le attività economiche precipue e si eviterebbe un’eccessiva congestione nel Capoluogo di Regione, già sede del Governo regionale.

Mi auguro che questa proposta possa essere, in tempi rapidi, oggetto di un confronto reale tra i diversi livelli istituzionali al fine di consentire una soluzione che, superando i campanilismi, permetterebbe al nostro territorio di superare, con danni ridotti, la difficile congiuntura che stiamo attraversando.

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