La stima è del direttore dell'Ufficio Studi di Confcommercio Mariano Bella.
Nell'anno in corso le chiusure di negozi nel commercio al dettaglio potrebbero superare le nuove aperture di circa 20.000 unità. La stima è del direttore dell'Ufficio Studi di Confcommercio, Mariano Bella, secondo il quale "se cumuliamo" questi dati "con i numeri degli anni scorsi quelloche poteva essere una preoccupazione ora sta diventando una realtà".
"Si tratta - spiega Bella - di una crisi di redditi e dunque di una crisi dei consumi". E la crisi si fa sentire in particolare in alcuni settori: "ad esempio gli elettrodomestici sono fagocitati dalla grande distribuzione. Ma ci sono forti riduzioni anche nelle panetterie, fruttivendoli e macellerie. Soffre pure il dettaglio alimentare più tradizionale e generalista, non specializzato".
Oltre alla crisi dei consumi, prosegue Bella, "il commercio al dettaglio ha anche un problema sulle locazioni. Gli affitti sono alti e tendono a crescere, così a volte i commercianti devono lasciare. Si vedono situazioni molto brutte in città come Roma e Bologna. E' necessario ridurre i costi burocratici e fare in modo che sia più agevole l'incontro tra domanda e offerta di locazioni commerciali".
Oltre alla crisi dei consumi, prosegue Bella, "il commercio al dettaglio ha anche un problema sulle locazioni. Gli affitti sono alti e tendono a crescere, così a volte i commercianti devono lasciare. Si vedono situazioni molto brutte in città come Roma e Bologna. E' necessario ridurre i costi burocratici e fare in modo che sia più agevole l'incontro tra domanda e offerta di locazioni commerciali".
daConfcommercio CB
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