Per evitare il disastro, secondo la Confederazione, è necessario proseguire tutti insieme, magistratura, istituzioni e sindacati.
A seguito dell'intenzione espressa ieri (13 agosto) dal governo di rivolgersi alla Corte Costituzionale contro la sentenza che sospende la produzione nello stabilimento Ilva di Taranto, la Cgil torna a ribadire, con il Segretario Confederale Elena Lattuada, la necessità della massima responsabilità da parte di tutti, sottolineando come in un momento delicato come questo lo scontro tra poteri non serve a nessuno.
Fondamentale, infatti, secondo la Cgil, “lavorare tutti insieme per affermare con chiarezza che è possibile conciliare la vita di un sito produttivo e il risanamento ambientale dentro e fuori la fabbrica”. Per Elena Lattuada “il problema non è lo scontro tra istituzioni, ma capire come è possibile dare corpo e avvio alle decisione assunte”. “Non sta a noi giudicare le intenzioni del governo - spiega la dirigente sindacale - E' nell'autonomia e nelle prerogative di ogni parte prendere delle decisioni: è evidente che l'esecutivo ha assunto delle responsabilità e messo delle risorse relativamente alla bonifica dell'area. Dunque è necessario mantenere il sito produttivo per far sì che ci sia anche un ritorno di carattere occupazionale e nello stesso tempo risolvere il problema ambientale che riguarda sia la popolazione che i lavoratori”.
E' necessario, conclude Lattuada, “proseguire tutti insieme, magistratura, istituzioni e sindacati, per favorire questo processo. E in questo senso gli incontri che si stanno susseguendo e che potrebbero portare all'incontro di venerdì, vanno nella logica di collaborazione che è l'unica via che a noi interessa e che può trovare una soluzione nell'ambito della responsabilità di ognuno”.
Fondamentale, infatti, secondo la Cgil, “lavorare tutti insieme per affermare con chiarezza che è possibile conciliare la vita di un sito produttivo e il risanamento ambientale dentro e fuori la fabbrica”. Per Elena Lattuada “il problema non è lo scontro tra istituzioni, ma capire come è possibile dare corpo e avvio alle decisione assunte”. “Non sta a noi giudicare le intenzioni del governo - spiega la dirigente sindacale - E' nell'autonomia e nelle prerogative di ogni parte prendere delle decisioni: è evidente che l'esecutivo ha assunto delle responsabilità e messo delle risorse relativamente alla bonifica dell'area. Dunque è necessario mantenere il sito produttivo per far sì che ci sia anche un ritorno di carattere occupazionale e nello stesso tempo risolvere il problema ambientale che riguarda sia la popolazione che i lavoratori”.
E' necessario, conclude Lattuada, “proseguire tutti insieme, magistratura, istituzioni e sindacati, per favorire questo processo. E in questo senso gli incontri che si stanno susseguendo e che potrebbero portare all'incontro di venerdì, vanno nella logica di collaborazione che è l'unica via che a noi interessa e che può trovare una soluzione nell'ambito della responsabilità di ognuno”.
Nessun commento:
Posta un commento