mercoledì 11 luglio 2012

De Bernardo: Non dissidenti, ma paladini del centro-destra

Ricorsi irregolari. Una semplice svista, una disattenzione, una leggerezza che, però, costerà cara al presidente Iorio e a tutti noi del centro-destra.











“A due giorni dalla decisione del Consiglio di Stato sulla richiesta di sospensiva contenuta nel ricorso sottoscritto dal cittadino elettore Giovanni Camino e curato dall’avvocato Nicola De Pascale, – ha dichiarato il consigliere regionale di Progetto Molise Lucio De Bernardo – fa riflettere il difficile scenario che si è venuto a determinare con l’errata notifica dei due appelli, uno in rappresentanza del centro-destra seguito dall’avvocato Umberto Colalillo e da un pool di legali romani, l’altro curato dall’Avvocatura distrettuale dello Stato. Una distrazione clamorosa legata al fatto che il cambio di domicilio nella notifica della sentenza di primo grado adottata dal Tar Molise, è pratica legittima e ineccepibile.

Un difetto questo che vizia formalmente gli appelli rendendoli inammissibili. Al momento – ha continuato De Bernardo – resta in piedi soltanto l’appello presentato da Vincenzo Niro, Franco Giorgio Marinelli e dal sottoscritto, curato dallo studio legale Giallonardi - Papa. La nostra impugnativa, correttamente notificata e precedente all’appello curato dallo studio Colalillo, coincide con questo per due terzi nei contenuti, differenziandosi in un terzo livello interpretativo, secondo il quale si richiede il ritorno alle urne solo per scegliere nuovamente il presidente della Regione. Il merito del ricorso sarà discusso il 16 ottobre prossimo, la notizia ci è stata riferita dai legali Giallonardi e Papa proprio nelle ultime ore.

Alla luce di quanto accaduto – ha spiegato il presidente della IV Commissione – è evidente che il nostro appello è l’unico in grado di ergersi a difesa delle istanze del popolo del centro-destra e dello stesso presidente Iorio. Sono al corrente delle critiche mosse da alcuni esponenti della nostra stessa coalizione contro la decisione di presentare una impugnativa non del tutto allineata nei contenuti con l’altro appello elaborato dal centro-destra. Qualcuno ci ha anche fatto esplicitamente richiesta di rinunciare all’appello ma, se così fosse stato, oggi non ci sarebbe stata più alcuna possibilità per il Governatore Iorio e per il centro-destra di proseguire nel cammino amministrativo intrapreso in questa Legislatura.

Siamo stati definiti ‘dissidenti’, ‘malpancisti’, ora invece siamo evidentemente divenuti paladini di Michele Iorio e della sua parte politica. Se finora siamo stati criticati, come del resto era già accaduto quando avevamo proposto, insieme ad altri consiglieri, la legge n. 30 a garanzia della prosecuzione dell’attività ordinaria del Consiglio regionale, a seguito della sentenza del Tar, adesso invece ancora una volta raccogliamo consensi da numerosi consiglieri di maggioranza che si sentono rappresentati dalla nostra azione legale. Difficile capire cosa accadrà, tra strategie giuridiche e passaggi tecnici obbligati. Sono tante le ipotesi aperte.

Come pure sono tanti i dubbi che nascono da quanto verificatosi, relativamente all’errata notifica dei due appelli del centrodestra e dell’Avvocatura. Una semplice svista, una disattenzione, una leggerezza che, però, costerà cara al presidente Iorio e a tutti noi del centro-destra o c’è dell’altro che sfugge ai nostri occhi e alle nostre logiche? Com’è possibile cadere sul ‘giochetto’ del cambio di domiciliazione che, seppur legittimo, è il primo aspetto sul quale va ragionato attentamente al momento della notifica di un appello?
 
L’auspicio è che le azioni legali che seguiranno saranno volte a sanare quanto fin qui erroneamente commesso e che non si antepongano interessi altri a quelli legittimi del centrodestra che cerca di difendere il proprio operato a nome degli elettori che hanno scelto di essere rappresentati per cinque anni da questa parte politica”.

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