Il consigliere Salvatore Ciocca (Federazione della Sinistra) si era occupato meno di un mese fa del torbido stagno dei finanziamenti occulti nell'editoria regionale. Le sue domande adesso sfociano nella richiesta di una legge sull'editoria
Cosa si cela dietro la
frase “attività di informazione”, quali meccanismi si nascondono
dietro un continuo investimento di risorse pubbliche in pseudo
progetti di comunicazione che, tra l’altro, foraggiano
economicamente gli editori compiacenti?
Ho appreso - a fronte
della richiesta di documentazione che ho avanzato nei giorni scorsi
sia alla Molise Acque che all’Asrem - le cifre che sono state
incassate dalla società che raccoglie copiosi fondi per progetti di
comunicazione.
Dalla sola azienda
speciale di emanazione regionale, all’epoca dei fatti diretta dal
presidente Stefano Sabatini, la A.I. Communication (tra l’altro
dichiarata fallita per bancarotta con sentenza del Tribunale di
Campobasso) ha incassato sette fatture, a partire dal 17 settembre
del 2009. L’ultima risale al 24 febbraio 2012 e il totale
dell’intero incasso ammonta a circa 193mila euro mentre resta
ancora sospesa, ma risulta già approvata, un’altra tranche da
18mila 150 euro.
Il progetto, dal titolo
altisonante “Promozione dell’immagine aziendale e marketing
territoriale” risulta essere stato presentato nel luglio del 2009
ma viene identificato come “proposta di pacchetto pubblicitario”.
Un contratto di 5 anni
dal costo annuale di 45mila euro iva esclusa per “divulgare tutto
ciò che rappresenti le attività di Molise Acque” compresa una
fantomatica rubrica “Caro Presidente-Direttore” che dovrebbe
servire ad interagire con i cittadini!!!!
Gli scopi aziendali della
Molise Acque, sarà il caso di ricordarlo, sono per legge stabiliti
nelle attività di captazione e grande adduzione dell’acqua
pubblica presso i comuni molisani ed in parte presso alcuni centri
campani e pugliesi.
Si scopre che il progetto
viene finanziato con prima fattura solo 2 mesi dopo la presentazione:
in data 17 settembre 2009, con fattura numero 107, vengono liquidati
i primi 36mila euro.
Che velocità! Allora
quando si vuole le fatture si riescono ad evadere in tempi celeri…!
Peccato che non accada lo stesso per i fornitori e in troppi casi per
chi presta la propria opera al servizio degli Enti Pubblici.
Comincia a delinearsi
come fondato, quindi, il timore che si tratti di fondi pubblici
dirottati verso questa società con il solo scopo di effettuare vere
e proprie operazioni di marketing politico per chi
provvede economicamente a foraggiarne le casse; non si spiegherebbe
altrimenti la nota del 17 novembre 2011 con la quale il commissario
straordinario Antonio Francioni, nel reiterare l’approvazione del
progetto pubblicitario, annota che “la collaborazione con la
A.I Communication si è interrotta nel 2010 per alcuni articoli poco
lusinghieri nei confronti dei vertici ma successivamente si è
appurata la completa estraneità dell’editore su tale vicenda”.
E la Molise Acque è solo
una delle aziende che sborsano denaro pubblico a getto continuo nelle
casse del pregevole editore. L’Asrem, alla quale ho inoltrato una
richiesta di accesso agli atti, risulta erogatrice di 32mila euro
ogni sei mesi per la promozione (?) di progetti in ambito sanitario.
Oggi, alla luce della
sentenza del 12 marzo scorso con la quale è stata dichiarata fallita
la società individuale A.I Communication (la stessa che riceve i
cospicui finanziamenti) ed edita la Gazzetta del Molise (sulle cui
pagine trovano spazio, tra oscar e tapiri, anche le notizie
istituzionali che l’Ente Regione paga per rendere note) credo
s’imponga, con celerità, la ripresa del dibattito intorno ad una
proposta di legge sull’editoria che riporti nell’alveo delle
buone prassi sia le forme di comunicazione che quelle pubblicitarie
veicolate dagli Enti Pubblici, all’interno di un discorso più
ampio che riguardi il variegato e troppo spesso oscuro mondo
dell’informazione locale.
Salvatore Ciocca
Consigliere Regionale, FdS
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