mercoledì 8 ottobre 2014

Clima, associazioni ambientaliste europee lanciano appello a Renzi. 9 ottobre convegno "Europa 2030"



Il Consiglio europeo del prossimo 23 e 24 ottobre, durante la Presidenza italiana, sarà un appuntamento decisivo nella definizione dell’accordo sugli obiettivi al 2030 che riguardano clima ed energia. 


I principali network ambientalisti si aspettano che il Consiglio si faccia promotore di un accordo ambizioso in grado di contribuire alla ratifica di un accordo globale nella prossima Conferenza mondiale sul clima che avrà luogo a Parigi nel 2015. Recentemente l’IPCC (il panel intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici dell’ONU) ha ribadito che la minaccia dei cambiamenti climatici dovuti alle emissioni antropiche è molto preoccupante e vicina alla soglia critica: per evitare la crisi climatica si deve agire entro alcuni anni. I governi attualmente in carica, pertanto, hanno enormi responsabilità.

Oltre 20 associazioni e network ambientalisti hanno sottoscritto un'appello al Premier Renzi, in quanto presidente di turno dell’Unione Europea, chiedendo al Governo italiano di sostenere con forza un ambizioso accordo politico per il nuovo quadro comunitario al 2030 che abbia i target indispensabili per scongiurare la catastrofe climatica: - 55% di emissioni, - 40% di consumo energetico, + 45% di energia rinnovabile entro il 2030. Clima, associazioni ambientaliste europee lanciano appello a Renzi. 9 ottobre convegno "Europa 2030"

CONVEGNO EUROPA 2030, 9 OTTOBRE - ROMA
Qual è la posizione dell’Italia rispetto agli obiettivi da stabilire e quale ruolo vuole svolgere come Presidenza di turno? Il convegno vuole mettere in evidenza l'importanza per il futuro del Pianeta delle decisioni che verranno prese dall' Unione Europea.

APPELLO AL PRESIDENTE RENZI

Gentile Presidente,
La Presidenza italiana, nel Consiglio Europeo del 23 e 24 ottobre, è chiamata a giocare un ruolo centrale nella definizione dell’accordo sul nuovo quadro comunitario per il 2030 in materia di clima ed energia. Le nostre associazioni si aspettano che il Consiglio trovi un accordo sugli elementi chiave del nuovo quadro comunitario e che dia un chiaro mandato per il lavoro dei prossimi mesi. Ciò sarà cruciale anche per il buon esito della COP20 in modo da assicurare un accordo globale il prossimo anno a Parigi.

Il Consiglio Europeo dello scorso giugno ha confermato che l’obiettivo europeo al 2030 per la riduzione delle emissioni di gas-serra deve essere in linea con l’obiettivo già concordato per il 2050 di riduzione delle emissioni dell’80-95%. Recentemente l’IPCC ha ribadito che la minaccia dei cambiamenti climatici dovuti alle emissioni antropiche è molto preoccupante e vicina alla soglia critica: per evitare la crisi climatica si deve agire entro alcuni anni.

I governi attualmente in carica, pertanto, hanno enormi responsabilità. L’obiettivo del 40% proposto per il 2030 non assicura che l’Unione europea sia in grado di raggiungere il suo obiettivo di lungo termine di mantenere l’aumento della temperatura al di sotto della soglia critica dei 2°C. Ridurre le emissioni dell’80% entro il 2050 non sarà sufficiente, visto che le emissioni globali continuano a crescere ed il loro picco non sarà raggiunto presto. La scienza, infatti, ci dice che se vogliamo mantenere l’aumento della temperatura al di sotto dei 2°C - e visto che l’obiettivo europeo sarà usato come riferimento dagli altri paesi - è necessario che l’Unione europea si impegni ad una riduzione delle emissioni di gas-serra del 95% entro il 2050 come giusto contributo per prevenire pericolosi cambiamenti climatici. A tal fine, la UE deve ridurre le sue emissioni ben oltre il 40% entro il 2050.

Il ruolo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica è cruciale per raggiungere questo obiettivo. Pertanto, come richiesto dal Parlamento europeo, è necessario definire tre obiettivi coerenti che si supportino a vicenda, ambiziosi e legalmente vincolanti. Purtroppo, l’obiettivo comunitario proposto per le rinnovabili manca di ambizione e non fornisce la necessaria certezza per gli investitori. La proposta di “almeno il 27%” è, infatti, appena il 3% al di sopra dell’attuale trend al 2030. La crescita del settore delle rinnovabili, pertanto, si ridurrebbe dal 7% annuo dell’ultimo decennio a meno del 2% per il periodo 2020-2030.

Inoltre, l'obiettivo del 30% per l’efficienza energetica proposto dalla Commissione lo scorso 23 luglio non è sufficientemente ambizioso e non coglie appieno le potenzialità del risparmio energetico in Europa. Recenti studi dimostrano che oltre il 40% di risparmio è possibile tecnicamente ed economicamente, consentendo una riduzione del consumo di gas equivalente alle attuali importazioni europee dalla Russia. Riteniamo che l’obiettivo per l’efficienza energetica debba essere vincolante. Ribadiamo ancora una volta che gli obiettivi per le rinnovabili e l’efficienza energetica sono essenziali per garantire la sicurezza energetica dell’Unione europea, rendendola meno dipendente dalle dinamiche geopolitiche.

In questo contesto, le nostre associazioni La invitano ad impegnarsi per un ambizioso accordo politico per il nuovo quadro comunitario al 2030, che:

• si impegni per un obiettivo di riduzione delle emissioni di gas-serra che vada ben oltre il 40%, noi proponiamo il 55%;

• escluda l’utilizzo di crediti internazionali per il raggiungimento di questo obiettivo. Oggi il 75% dei crediti esterni UE è realizzato in Russia, Ucraina e Cina, penalizzando gli investimenti domestici nelle tecnologie pulite.

• includa un obiettivo vincolante per l’efficienza energetica che vada ben oltre il 30%, noi proponiamo il 40%;

• aumenti l’ambizione dell’obiettivo per le rinnovabili, noi proponiamo il 45%.Le nostre associazioni hanno il piacere di invitarLa alla tavola rotonda che abbiamo organizzato per il prossimo 9 ottobre a Roma alla Protomoteca del Campidoglio per un’approfondita discussione sul nuovo quadro comunitario al 2030 in materia di clima ed energia. Politiche ambiziose per combattere i cambiamenti climatici in corso, aumentare l’utilizzo delle fonti rinnovabili e ridurre il consumo energetico ha grandi potenziali per ridurre drasticamente la dipendenza europea da importazioni energetiche. Nello stesso tempo, lo sviluppo delle tecnologie pulite spingerà l’innovazione, migliorerà la competitività ed il benessere dei cittadini.

Questa è la Sua grande opportunità per cambiare il futuro dell’Italia e dell’Europa.


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