lunedì 22 settembre 2014

Scarabeo: inaccettabili le posizioni antidemocratiche che il PD sta vivendo a livello regionale.



E’ il cittadino elettore che decide le sorti di un partito, non le prevaricazioni di una finta maggioranza. Mi preme intervenire, sulle due questioni che in questo momento risultano essere di principale importanza. In primis, sono perplesso sulla candidatura per la presidenza delle prossime provinciali, colpevole, un sistema elettorale che esclude i cittadini dall’esprimere il loro consenso.


Sono altresì stupito della candidatura di Luigi Brasiello al ruolo di presidente nella coalizione di centro sinistra. Non è un attacco alla figura del sindaco di Isernia, ma alla mancata condivisione della scelta della candidatura da parte del primo partito in regione e in Italia. Si tratta di una posizione non partecipativa, e assolutamente personale, studiata a tavolino da qualche intimo, con il solo ed esclusivo ausilio dell’aritmetica al fine di ottenere una vittoria elettorale del candidato – quasi scontata-. In questo caso, doveva come è di prassi, esserci una riunione con i principali esponenti politici che hanno concesso la loro disponibilità e il loro consenso a Brasiello per essere eletto sindaco di Isernia.

Così non è stato, e questa campagna elettorale, pur giustificata dal voto ponderato con cui si andrà alle urne per eleggere il presidente e il consiglio provinciale, risulta assolutamente priva di quel consenso politico/popolare necessario, per poter successivamente governare e permettere la condivisione delle scelte che si andranno ad affrontare. Inoltre, ci tengo a sottolineare la mia assenza all’assemblea regionale del Partito Democratico e le mie  motivazioni, equidistanti, dalle idee del segretario regionale. Si propone una variazione statutaria che è un atto straordinario, eludendo tutta una serie di consultazioni necessarie a raggiungere un accordo preliminare, come è di prassi.

Non essere coinvolti nelle decisioni straordinarie del partito evitando i necessari passaggi propedeutici, e portare direttamente all’assemblea e al voto, decisioni unilaterali di una maggioranza che non è tale, viene fuori da un voto inquinato delle primarie: non è accettabile. Un Partito, rappresentato da persone che non rappresentano le istituzioni, ed evitano il dialogo imponendo atti di forza, un segretario appiattito ancora su un risultato elettorale effimero, in una maggioranza non rappresentativa e assolutamente incapace di dialogare con le diverse anime del Pd.





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