Il sindaco Antonio
Sorbo crede che il mondo intero ruoti solo intorno a lui e qualsiasi cosa
accada a Venafro pensa che si faccia contro di lui. Come avvolto da delirio di
onnipotenza anche quando non viene assolutamente citato egli entra in gioco.
Questa pubblica
denigrazione nei miei confronti e nei confronti della testata giornalistica che
dirigo, è l’ennesima che riceviamo da questo personaggio pubblico che prima di
sparare a zero e mettere alla berlina una persona, farebbe meglio a informarsi
di cosa accade nella città che amministra.
La notizia riportata
ieri di un consigliere comunale della sua maggioranza che si sarebbe reso
responsabile di STALKING o molestie ai danni di una donna sposata di Venafro
resta, ed è una notizia fondata oggi, più di ieri che i due avvocati delle
parti in causa, hanno richiesto alla mia testata di smentire la notizia (i
particolari nell’articolo pubblicato questa mattina su Futuro Molise).
Sono convinto che su
questa vicenda un normale amministratore avrebbe scelto la via opportuna del
silenzio, senza alzare polveroni inutili e accuse infanganti, avrebbe cercato
di capire e affrontare la situazione all’interno della sua maggioranza: Sorbo
no.
Sono colpito dal suo
comportamento che temo nasconda una sindrome di acuta infelicità,
di perenne insoddisfazione....
di perenne insoddisfazione....
Ribadisco con
convinzione, che non ho mai avuto alcuna intenzione di colpire la sua amministrazione,
in quanto capisco il momento di estremo disagio che sta vivendo la popolazione
e gli attuali amministratori con mille problemi irrisolti, e il brancolare nel
buio del sindaco che non riesce a dare risposte alla gente: non voglio
assolutamente essere d’intralcio, stimolare o incrementare dissidi interni alla
maggioranza.
Sono convinto, come
lo sono anche i consiglieri di maggioranza, che in questa vicenda sono
totalmente estranei, se non si hanno scheletri nell’armadio, tutti possono
girare tra i loro elettori a testa alta.
Qualora vi fosse in
mezzo a loro, un soggetto a cui per qualsiasi motivo, siano venuti meno quelle
prerogative di moralità che devono necessariamente contraddistinguere un
rappresentante del popolo, siano solerti a porlo in quiescenza: come avviene
nei paesi evoluti ed eticamente corretti!
Non sono solo le
denunzie a muovere le dimissioni, ma l’etica comportamentale di personaggi
pubblici.
Sorbo vorrebbe distogliere
l’attenzione su un problema grave che con probabilità matematica è accaduto,
accusando il sottoscritto di aver scritto menzogne, sapendo che la notizia c’è,
non siamo entrati nei particolari, volutamente per il rispetto di tutti.
E’ evidente che anche
Sorbo come gli avvocati è caduto nella locuzione: “excusatio non petita,
accusatio manifesta”.
Proprio dall’esperienza trentennale di
giornalista, (io vivo di questo e lui fa l’impiegato statale) dovrebbe sapere
che riportare una notizia veritiera è il nostro mestiere e lo facciamo nel
migliore dei modi, assumendoci tutte le nostre responsabilità, cercando di non
infangare la rispettabilità di nessuno, come invece lui ama fare, direzionando
invettive nei confronti di chiunque osi sfiorare la sua sfera politica
amministrativa.
Se la denuncia ai
Carabinieri è stata attivata e poi ritirata, per non amplificare lo scandalo
che aveva investito un suo consigliere, i militari, certamente non sono tenuti
ad informare nessuno.
A questo punto con i
cittadini possiamo chiederci cose che se Sorbo avesse taciuto non staremmo qui
a chiederci.
Sindaco Sorbo ci dia
delle spiegazioni, ci dica per quale motivo i due avvocati hanno richiesto la
smentita senza citare i loro assistiti.
Non sia fuorviante
accusando me, pensa di occultare i fatti?
I suoi cittadini,
come i suoi consiglieri comunali hanno diritto di essere informati.
Spieghi ai suoi
cittadini, al consiglio comunale, cosa è accaduto, senza insabbiare nulla.
Quando vuole capire
che è un sindaco, il rappresentante di una città, soggetto a critiche per il
suo operato e non un ragazzo di strada, pronto a fare a botte ad ogni sguardo,
ad ogni parola che si pronuncia e che reputa sconveniente?
Se vi erano dei
dubbi sulla veridicità della faccenda, oggi quei dubbi diventano certezze e attendono
risposte.
Che dire? Non ci
sono più parole...
Pietro Tonti Direttore
di Futuro Molise
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