domenica 6 luglio 2014

ISERNIA: il "day after" la visita di Francesco.






Tanti fedeli, cristiani e curiosi si sono riversati in strada ieri pomeriggio ad Isernia,per vedere da vicino e immortalare l'erede di Pietro con fotocamere e cellulari, ma non troppo. Quella calca immaginata dalle autorità e assimilata dai cittadini, non si è rivelata tale. Le piazze gremite, non altrettanto le vie bloccate e transennate per il passaggio del Papa. Stranamente vi erano spazi vuoti un po' dappertutto, tra via Latina e Corso Garibaldi; tra l'area antistante il tribunale e il monumento ai caduti. Cosa è successo? In tanti preoccupati di restare intrappolati nel traffico e nell'impossibilità di trovare un parcheggio o un pass, sono rimasti a casa, soprattutto gli abitanti dei paesi della provincia pentra. La previsione di oltre 60.000 persone in città, si è rivelata quindi sovradimensionata. Saranno stati al massimo la metà a seguire Francesco in tutta Isernia, tra piazza Andrea D'Isernia e tutto il percorso previsto. In merito, solo una considerazione. Vedete, come a seconda delle circostanze, le cose cambiano. Quando si verifica un terremoto le istituzioni, le amministrazioni, tendono a sdrammatizzare l'evento per non mettere in allarme la popolazione ed avere meno
problemi possibili nella gestione delle eventuali emergenze. Nel caso della visita del Papa è accaduto l'esatto contrario: l'amministrazione ha drammatizzato talmente tanto l'evento, diffondendo notizie allarmanti di blocco della viabilità, di grandi  assembramenti di popolazione in città, per scaricare responsabilità e rendere il lavoro più semplice agli operatori impegnati ai diversi livelli per la visita del Papa. La risultanza è l'aver diffuso
timori e preoccupazioni in una grande fetta di popolazione che ha preferito rinunciare ad un evento storico così importante, mentre avrebbe avuto certamente piacere ad avvicinare il Santo Padre. In questo caso, come in eventi sismici, comprendiamo solo gli interessi degli amministratori, e un po' meno la comunicazione
istituzionale ai cittadini. Senza dati certi e certificati è opportuno diffondere notizie aleatorie? Crediamo che il silenzio stampa, faccia meno danni di una stolta, approssimativa informazione.






























1 commento:

Fernando Bellizzi ha detto...

Però è anche vero che il percorso era lungo e che i punti d'incontro erano 3 nella regione e 2 per la provincia d'Isernia.
Certo, eccessivo allarmismo.
Io sono rimasto male per il mancato secondo passaggio: potevano dirlo che andavamo a casa prima, invece di aspettare.