Evviva il Papa , l’evento più importante del secolo per una
regione come la nostra, dove stentano a decollare iniziative di sostenibilità
turistica, dove la gente è apatica e depressa nell’idea di tirare a campare,
giorno dopo giorno, sperando che non arrivi nulla a deturpare quel torpore
insito in ogni molisano.
Oggi, invece è un giorno diverso, il Santo padre è arrivato,
con la semplicità che lo contraddistingue, il tour è iniziato puntuale a Campobasso,
dove migliaia di fedeli e non, lo hanno accolto all’ex Romagnoli.
La visita si protrarrà come da programma, con tappa intorno
alle 15:00 a Castelpetroso presso il santuario dell’Addolorata e poi dalle
17:00 alle 19:30 chiuderà questa visita
molisana ad Isernia.
Nonostante l’organizzazione, i blocchi stradali, le transenne
di quel lucido argenteo, le strade asfaltate e le strisce pedonali riverniciate
in bianco/azzurro, si avverte tra i commercianti quel torpore di cui parlavamo.
Qualcuno si è lamentato della grande massa di popolo che sta
giungendo nella cittadina pentra già da ieri sera e ha invaso alberghi e
appartamenti di amici e parenti.
I commercianti si lamentano?
Sembrerebbe di sì, in quanto l’amministrazione comunale
avrebbe consigliato di non chiudere i battenti nei soliti orari, ma protrarre l’apertura
fino all’una di questa notte.
Da un punto di vista strettamente legato all’economia e agli
affari, tutto regolare, con circa 60.000 persone in città, se solo una
percentuale infinitesimale di gente volesse acquistare qualcosina, si
incasserebbe quello che normalmente si realizza in un mese.
Nemmeno questo evento sta bene a una larga maggioranza di operatori,
svegliati nel sonno in cui vive la nostra economia dall’arrivo di “Francesco”.
Qualcuno avrebbe affermato: ma che viene a fare qua il Papa,
sta città non esiste!
Ammettiamo che questo sia vero, ma per una volta così rara, i
riflettori di tutto il mondo sono puntati sulla nostra cittadina; per un evento
così singolare, commercianti e artigiani possono incassare qualcosa in più e
finalmente si possa parlare di noi in maniera positiva e non per scandali e
scandaletti, terremoti e povertà: nemmeno va bene!
Certo che amministrare questa città è sodomizzante.
Anche se si propone qualcosa di eccezionale come la visita
di un Papa c’è chi ha da contestare, Mutuando il De Curtis: ma mi faccia il
piacere!
E poi ci lamentiamo che l’economia va a meretrici, la colpa
è della mentalità del posto, poco propensa all’ospitalità, scocciata nel
mettersi in discussione, piena di presunzione e di saccenza, con l’apertura
mentale di un troglodita.
Non parliamo quindi
più di turismo, con questo “modus vivendi”, qualora qualche sciagurato
visitatore per sbaglio arriva ad Isernia da solo, (non chiamato da quei pochi
missionari operatori turistici, che troverebbero più soddisfazioni economiche a
vendere frigoriferi agli eschimesi, che a fare incoming da noi, e si fanno in 4
per fare apparire Isernia come non è) viene trattato talmente con menefreghismo
che certo non potrà consigliare ad altri di tornarci.
Veniamo ad oggi. In queste ore, mentre si sta scrivendo un
capitolo di storia, importante per il Molise e per la cittadina pentra, gremita
di gente; nessun amministratore ha pensato di far stampare un opuscolo
informativo/turistico sulle valenze della nostra città e la nostra provincia
(quelle le abbiamo, sono notevoli, ma
restano lì a morire).
No, nessuno lo ha
fatto, forse anche gli amministratori sanno che è inutile promuovere questa provincia, questa città, tanto, quando i turisti decidessero di venire troverebbero, musei e
chiese chiuse, desolazione e scarsa attenzione alla loro presenza.
Un’altra occasione mancata’?
Un’altra occasione mancata’?
Crediamo di no.
I molisani
ricorderanno quel vecchio detto popolare calzante in questo caso?
A lavare la testa al ciuccio è tempo perso, oltre ad acqua e
sapone sprecato!
P.T.
1 commento:
Volevo fare i complimenti all'autore dell'articolo. Sono le stesse cose che spesso ripeto quando, in qualche occasione, mi è capitato di affrontare l'argomento.
Un problema comune a molte regioni italiane (ma sembra che il Molise sia più "comune" delle altre)...
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