venerdì 28 marzo 2014

L'Università del Molise è una risorsa preziosa per la Regione, ciascuno deve fare la sua parte per valorizzarla

Nella conferenza stampa tenuta dal Rettore dell’Università del Molise il 26 marzo u.s. si è paventata l’ipotesi di  aumenti delle tasse universitarie per consentire un abbassamento dei rapporto tra risorse disponibili e spese per il personale.  






Tale decisione rischia di provocare un aumento ulteriore del fenomeno dell’abbandono studentesco, già evidente in questo periodo di crisi  e che ha investito anche il Molise con il passaggio da oltre 10.500 a quasi 8.000 studenti universitari  iscritti, nel giro di pochissimi anni.

Nei mesi scorsi, avevamo chiesto agli organi accademici di intervenire  per ridurre sensibilmente le tasse universitarie soprattutto verso le fasce più deboli falcidiate dalla crisi devastante, ottenendo, in quell’occasione, l’applicazione di  condizioni  di favore per i figli di cassintegrati, disoccupati, licenziati e famiglie a basso reddito.

La sciagurata politica dei tagli lineari praticata dai governi nazionali non è più tollerabile; a pagarne le conseguenze, in virtù di discutibili parametri valutativi, sono le realtà più piccole condannate dai numeri ad avere risorse insufficienti per garantire un’adeguata offerta formativa. Si tratta di risorse che si riducono nonostante i risultati, comunicati anche dal Rettore in conferenza stampa, riguardanti l’elevata qualità dei docenti dell’Ateneo Molisano che, insieme alla dedizione e all’alta professionalità del Personale Tecnico Amministrativo e di tutti i lavoratori anche precari dell’Ateneo, ha permesso alla nostra realtà  accademica di ottener attestazioni nazionali sulla qualità scientifica dei suoi ricercatori.

Il governo regionale deve assumersi le proprie  responsabilità per salvaguardare una realtà importante come quella dell’ateneo molisano e per sbloccar al più presto i fondi destinati all’Università del Molise. In particolare quelli  destinati ai progetti di ricerca e alla tutela delle prestazioni lavorative dei giovani ricercatori dell’ateneo molisano. Gli Enti locali  sono chiamati ad intervenire con azioni mirate per valorizzare l’Ateneo Molisano a partire dal  sistema degli incentivi, dei trasporti, della rete dei servizi e, più in generale, per garantire il diritto allo studio. Le risorse devono essere prioritariamente destinate al sistema della conoscenza.

Per quanto riguarda la presenza dell’ateneo nel territorio isernino, la sede di Pesche potrebbe contenere, a costi contenuti, la popolazione studentesca di quel territorio. Altre soluzioni, quali una sede in città,hanno bisogno di risorse messe a disposizione da parte delle istituzioni locali e quelle ecclesiastiche che potrebbero concedere la struttura in comodato d’uso.

Sulla razionalizzazione delle Sedi nel territorio va ricordato che non bisogna ripetere gli errori campanilistici del passato. Tale politica ha portato alla frantumazione non solo dell’offerta formativa molisana, alla sua lievitazione dei costi ed all’impoverimento della struttura, ma  ha anche  determinato l’impossibilità di  garantire una gestione unitaria e di  orientare la scelta su un sistema universitario non generalista  ma capace di fare scelte che valorizzassero le peculiarità e le eccellenze.

Pertanto occorre un’attenta riflessione sul ruolo  e sul futuro che l’Università deve avere in Molise e di cosa gli Enti locali devono fare per consentire un livello di formazione capace di rappresentare un volano per lo sviluppo della nostra regione.

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