venerdì 3 gennaio 2014

Omicidio stradale. L'impegno del ministro Cancellieri è finalmente una buona notizia che ora consideriamo irrevocabile

L'ASAPS con le associazioni Lorenzo Guarnieri e Gabriele Borgogni, dopo i precedenti impegni andati delusi, vigilerà e seguirà con attenzione l'iter della norma.




Consideriamo l'impegno del ministro Cancellieri che entro gennaio porterà in Consiglio dei Ministri un pacchetto di norme sulla giustizia che conterrà anche l'introduzione del reato di omicidio stradale, la prima buona notizia del 2014.

L'impegno delle associazioni Lorenzo Guarnieri, ASAPS e Gabriele Borgogni, promotrici da quasi due anni della raccolta delle firme (arrivate a quota 75.700 con la prima firma del sindaco di Firenze Matteo Renzi), trova finalmente la dovuta attenzione, dopo che per troppo tempo sia nel Governo che nel parlamento si evidenziavano posizioni contraddittorie che avevano sempre di fatto accantonato la proposta.

La tragedia della piccola Stella è stata l'ultima di un elenco lunghissimo di inaudite violenze stradali che da anni non hanno avuto quasi mai vera giustizia. Ci ha anche stupito l'arresto a scoppio ritardato dell'omicida, avvenuto solo dopo una durissima presa di posizione dei genitori della piccola delle associazioni impegnate sul versante della sicurezza stradale.

La vita di un innocente sulla strada non può essere stroncata da chi beve e si droga con l'applicazione di sanzioni penali che, nel concreto, sono paragonabili ad una condanna (quasi mai scontata) per borseggio. Ora ASAPS con le associazioni promotrici seguirà con attenzione affinché l'impegno del ministro Cancellieri che ora consideriamo irrevocabile (e irrinunciabile) e del Governo, proceda con celerità e non si spiaggi come nella scorsa legislatura in un Parlamento nel quale l'ex ministro di Giustizia si era dichiarato non favorevole all'adozione di questa nuova figura di omicidio.

Certo si tratterà di capire come la nuova figura dell'Omicidio stradale potrà poi conciliarsi e incasellarsi con la progettata riforma della giustizia e quindi del sistema di procedura penale di cui si parla in questo periodo.

In un Paese serio la sistematica configurazione del dolo eventuale per questo tipo di omicidi alla guida alcol-narco correlati, sarebbe potuta bastare. Ma i fatti hanno dimostrato ampiamente che non è così.

Il nodo di fondo sono poi le pene minime ( 2 o 3 anni) previste per l'Omicidio colposo dal CP anche nelle ipotesi di violazioni del CdS o di guida in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di stupefacenti. L'ASAPS e le associazioni promotrici chiedono anche per i casi di Omicidio stradale il cd Ergastolo della patente. Chi elimina dalla vita per abuso di alcol e droga, deve essere eliminato dalla guida.


                                                                                                                              Giordano Biserni
                                                                                                                            Presidente ASAPS

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