mercoledì 25 settembre 2013

Telecom, Pd: "Verificare l'utilizzo dei poteri speciali, stravolti gli interessi nazionali"

Il Parlamento italiano dovrà verificare che i diversi interessi nazionali coinvolti nella transazione finanziaria Telco-Telecom Italia-Telefonica non vengano totalmente stravolti. Si tratta senza dubbio di un’operazione tra privati, che come tale va trattata, ma dove emergono impatti estremamente negativi non trascurabili.





Prima di tutto serve comprendere il piano industriale e finanziario e i riflessi su occupazione e investimenti in Italia; in secondo luogo l'operazione, di modesta entità finanziaria, esclude totalmente  il mercato e tutti gli azionisti -non di controllo- che detengono il 70 per cento del capitale; fatto cruciale riguarda la rete: un'infrastruttura strategica fondamentale del paese che è, sul terreno delle telecomunicazioni, della sicurezza nazionale e della concorrenza, un cardine vitale dell'interesse nazionale italiano; infine il rischio di svendita delle attività internazionali in particolare del Sud America.

Per queste ragioni il PD ritiene che Parlamento e Governo dovranno a questo punto valutare il complesso degli impatti dell'operazione sui diversi assetti strategici del Paese e valutare l'utilizzo dei poteri speciali previsti per tutelare gli interessi e le aziende strategiche del paese.

Per il Partito Democratico, quindi, nessuna preclusione al fatto che un grande investitore industriale come Telefonica investa in asset italiani, anzi! Ma lo deve fare rispettando gli interessi strategici italiani, dando garanzie su occupazione e politica industriale e tutelando la pluralità degli azionisti e del mercato attraverso un'opa.

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