Presso il Compartimento Anas del Molise hanno sempre operato nella stagione invernale una media di 60 operai che hanno maturato un’anzianità aziendale di 10 – 15 o 20 anni, e sollecitato vanamente nel corso del tempo di entrare progressivamente in organico con contratti a tempo indeterminato.
In Italia il problema tocca 800 unità e non trova soluzione per il blocco delle assunzioni del pubblico impiego, per la scelta dell’Anas di favorire le ditte esterne e per altre motivazioni riferite ai criteri di selezione per il personale poco comprensibili che non hanno tenuto conto dei diritti e delle aspettative dei precari storici stagionali.
In Molise, come a livello nazionale, si è registrato un costante ricorso alle vie legali con sentenze altalenanti che in primo grado hanno visto prevalere per lo più i lavoratori e in secondo grado hanno confermato quasi sempre l’indisponibilità a trasformare i contratti da parte dell’Anas.
Questo contenzioso potrebbe risolversi con un provvedimento legislativo e/o una decisione aziendale che optasse per riportare all’interno le attività esternalizzate e scegliesse di valorizzare le esperienze professionali in servizio da 20 anni con contratti a termine.
In subordine sarebbe sufficiente un accordo sindacale teso a riconoscere le ragioni dei lavoratori che hanno vinto i ricorsi in sede giudiziaria evitando ulteriori impugnative in sede d’appello.
In tutti i casi, per il Molise, vanno confermati 60 posti di operai stagionali e nella deprecabile eventualità che il Tribunale accogliesse in appello i ricorsi dell’Anas per le 25 unità che hanno vinto in primo grado, sollecito che gli stessi vengano trattenuti in servizio con contratti a tempo determinato.
Ciò che è accaduto il 5 dicembre scorso a 5 lavoratori è semplicemente disumano. Convocare gli operai per le 10.00 e intimargli il licenziamento in tronco per le 12.00, con l’immediata restituzione delle strumentazioni in uso, dopo che queste persone per 20 anni si sono prodigate in inverno a tenere libere le strade da neve e ghiaccio, è un atto lesivo della dignità di ciascuno di essi.
Aver perso una causa in appello non cancella i diritti di ciascun cittadino né la dedizione, l’abnegazione e l’impegno profuso in anni di servizio aziendale.
Per questo sollecito a livello regionale la stipula di un’intesa sindacale che preveda in caso di soccombenza giudiziaria la tutela dei diritti di queste figure entro il limite delle 60 assunzioni a termine che l’Anas ha sempre garantito in Molise.
Il mio auspicio è che una vertenza così delicata possa trovare un componimento positivo grazie a decisioni istituzionali e scelte nazionali e regionali dell’Anas.
In Molise, come a livello nazionale, si è registrato un costante ricorso alle vie legali con sentenze altalenanti che in primo grado hanno visto prevalere per lo più i lavoratori e in secondo grado hanno confermato quasi sempre l’indisponibilità a trasformare i contratti da parte dell’Anas.
Questo contenzioso potrebbe risolversi con un provvedimento legislativo e/o una decisione aziendale che optasse per riportare all’interno le attività esternalizzate e scegliesse di valorizzare le esperienze professionali in servizio da 20 anni con contratti a termine.
In subordine sarebbe sufficiente un accordo sindacale teso a riconoscere le ragioni dei lavoratori che hanno vinto i ricorsi in sede giudiziaria evitando ulteriori impugnative in sede d’appello.
In tutti i casi, per il Molise, vanno confermati 60 posti di operai stagionali e nella deprecabile eventualità che il Tribunale accogliesse in appello i ricorsi dell’Anas per le 25 unità che hanno vinto in primo grado, sollecito che gli stessi vengano trattenuti in servizio con contratti a tempo determinato.
Ciò che è accaduto il 5 dicembre scorso a 5 lavoratori è semplicemente disumano. Convocare gli operai per le 10.00 e intimargli il licenziamento in tronco per le 12.00, con l’immediata restituzione delle strumentazioni in uso, dopo che queste persone per 20 anni si sono prodigate in inverno a tenere libere le strade da neve e ghiaccio, è un atto lesivo della dignità di ciascuno di essi.
Aver perso una causa in appello non cancella i diritti di ciascun cittadino né la dedizione, l’abnegazione e l’impegno profuso in anni di servizio aziendale.
Per questo sollecito a livello regionale la stipula di un’intesa sindacale che preveda in caso di soccombenza giudiziaria la tutela dei diritti di queste figure entro il limite delle 60 assunzioni a termine che l’Anas ha sempre garantito in Molise.
Il mio auspicio è che una vertenza così delicata possa trovare un componimento positivo grazie a decisioni istituzionali e scelte nazionali e regionali dell’Anas.
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