sabato 6 ottobre 2012

Lembo plaude all’entrata in vigore della legge Golfo – Mosca sulle quote rosa nei Cda

La Consigliera di Parità  della Regione Molise Giuditta Lembo plaude all’entrata in vigore lo scorso 12 agosto della legge Golfo – Mosca sulle quote rosa nei Cda, che obbliga tutte le società quotate e quelle a partecipazione pubblica a  riservare alle donne il 20% dei posti, tanti uomini proveranno "livore" –dice la Lembo- perché la verità è che per ogni donna che entra, un uomo deve uscire.



Per "colpa" di questa legge molti uomini dovranno cedere la loro poltrona ad una donna. Sicuramente il ricorso alle quote rosa, resta l’unica medicina per guarire da una malattia che fin’ora è sembrata incurabile, certo non è gratificante –precisa la Lembo- ma sono anni che si sta aspettando che naturalmente maturino i presupposti per un cambiamento culturale. La Banca d’ Italia ha affermato che si ci sarebbero voluti 50 anni per arrivare al 30% delle donne senza strumenti coercitivi.  La classe politica  non ha dato forti segnali  di apertura in questa direzione e non ha operato nessuna azione concreta, la cultura del comando, infatti, quella che permette di esercitare il potere si basa ancora su un concetto di leadership totalmente maschile.

Si percepisce una strana sensazione quasi che i problemi delle donne riguardino solo ed esclusivamente le donne, ma la verità è anche un’altra, purtroppo sono poche le donne che si contraddistinguono per determinazione e coraggio contrapponendosi ai così detti poteri forti che difendono rendite di posizione status quo e lobby politiche. E pensare – continua la Consigli era- che  sono oltre il 60% le donne laureate, non c’è ambito o settore in cui non siano presenti e nel 2011 le imprenditrici e lavoratrici autonome erano oltre 1 milione e mezzo più di quelle tedesche.

Considerando che le donne sono entrate più tardi nel mercato del lavoro, seppure piano piano, con grande fatica e sacrificio  hanno, nonostante ciò, conquistato spazi sempre  maggiori ed oggi possono rivendicare quei ruoli di vertice che spettano loro per competenza e merito.

Nell’U.E. solo il12% dei membri dei Cda delle grandi imprese quotate sono donne, e solo il 3% sono amministraci delegate. Secondo i dati Consob, a partire dalle primavera 2013, solo in fase di primo rinnovo, grazie alla legge sulle quote rosa, le donne dovranno essere 618 contro le 187 attuali e in fase di secondo e terzo rinnovo dovranno salire a 951. Ciò innescherà un circolo virtuoso in tutto il sistema economico. Negli ultimi mesi infatti,  più di 40 donne sono state nominate in Cda di rinnovo in  società come  Pirelli, Telecom, Mediobanca, Mondatori, fino a Fiat che per la prima volta ha aperto il board a due donne, si tratta di donne competenti e preparate che hanno sconfessato ogni pregiudizio.

Secondo alcune studi e ricerche i titoli migliori su cui investire perché molto più stabili in borsa sono di quelle Società che hanno almeno il 30% di manager donne e migliorano le performance  fino al 56%. Meno lavoro svolto per le donne è uguale a meno soldi nelle casse dello Stato. Se 6 italiane (invece di 4) su 10 lavorassero, il Pil salirebbe del 7%, e se ci fosse maggiore parità di reddito tra uomini e donne l’aumento sarebbe del 32%.

Il ricambio del modo di pensare è incarnato dalle donne non copiando gli uomini, ma puntando sulla  personalità femminile. Le donne italiane sono grandi lavoratrici, tra ufficio,casa e famiglia sono impegnate almeno trenta minuti in più al giorno rispetto agli uomini . Occorrono coraggio, lavoro, impegno tenacia e spirito di sacrificio per inseguire le proprie ambizioni, raggiungere il traguardo, la lungimiranza, per capire, come qualcuno ha affermato , che "l’ascensore di cristallo" va rimandato giù per far salire altre donne. E’ il momento che le donne per prime si convincano di contare molto e che gli uomini contino di più sulle donne.

L’invito della Consigliera Lembo alla classe politica dirigente è "Le donne contano, contate di più sulle donne".

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