martedì 18 settembre 2012

Biomasse. Cristiano Di Pietro: Iorio e i suoi fermino gli impianti a scopo meramente speculativo

Il consigliere regionale dell'Italia dei Valori, Cristiano Di Pietro, interviene sulla questione delle biomasse, uno degli argomenti più caldi della cronaca regionale degli ultimi giorni.





"Ultimamente – sottolinea Di Pietro - si sente parlare quasi esclusivamente della Valle del Matese ma vorrei ricordare che esiste un progetto per la costruzione di una centrale nel territorio di Mafalda, proprio dove ora sorge lo stabilimento dell’ex SMI (Società Meridionale Inerti). Una centrale della potenza elettrica di ben 12 MW.

Il rendimento energetico di impianti di questa taglia e il bilancio finale della emissione di CO2  - spiega - è spesso negativo. Questo a causa del costo energetico del trasporto dei materiali e della mancata valorizzazione dell'energia termica ed elettrica prodotta. Esiste poi l’effettivo pericolo di una trasformazione delle centrali in veri e propri inceneritori.

Lo stesso non si può dire, invece, per le centrali di piccola taglia, quelle al di sotto di 1 MW, che hanno una più importante ricaduta economica sul territorio, in particolare se le coltivazioni energetiche entrano nelle rotazioni colturali delle aziende agricole.

È fondamentale per noi dell'IDV – continua il consigliere - che le biomasse utilizzabili per la produzione di energia servano a fornire un'opportunità di sussistenza per molte aziende agricole partendo dal presupposto che le implicazioni socio-economiche di questo tipo di rinnovabili le fa appartenere in modo naturale al settore dell'agricoltura.

Invece oggi, al contrario, la maggior parte degli impianti a biomassa non è realizzata e condotta da agricoltori e non è integrata con l'azienda agricola.

C’è la necessità favorire la sostenibilità delle filiere di conferimento, sia forestali sia agricole e promuovere le filiere corte e le associazioni tra soggetti confluenti nelle iniziative energetiche, in modo da valorizzare al massimo le vocazioni produttive locali. In un discorso di bilanciamento tra fabbisogno energetico e sostenibilità ambientale,Iorio e la sua amministrazione dovrebbero e potrebbero evitare,  che un numero eccessivo e potenzialmente dannoso di impianti vada a concentrarsi su uno stesso territorio.

La Regione, titolare della definizione delle Linee Guida sulle energie rinnovabili, ha la possibilità e il dovere di indirizzare, promuovere oppure ostacolare le diverse tecnologie sulla base delle peculiarità territoriali e degli impatti.

Dovrebbero essere le amministrazioni regionali infatti – conclude Di Pietro -  a dare, attraverso i propri strumenti di programmazione e le proprie procedure autorizzative chiare e snelle, certezza agli imprenditori agricoli, favorire l’integrazione locale delle filiere e fermare gli impianti speculativi".

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