sabato 7 luglio 2012

Solagrital Romano: I costi di scelte politiche o gestionali spericolate non possono ricadere sempre sui lavoratori e sulle loro famiglie

Il Consigliere Romano replica al Presidente di Solagrital. Costruire democrazia ha aderito alla manifestazione organizzata da Sel davanti i cancelli della Solagrital. Il consigliere regionale del movimento, Massimo Romano, risponde al Presidente di Solagrital, attraverso una nota.




“Prendo atto della replica del Presidente di Solagrital alla nota che, insieme ai colleghi Monaco e Di Donato, ho inviato il 27 giugno 2012 per segnalare le anomalie e incongruenze della procedura di mobilità, invitando a valutare criteri equi e non discriminatori, al fine di scongiurare il rischio che la mobilità si trasformi in uno strumento punitivo di pulizia etnica.

Dalla Regione, come al solito, il silenzio più assoluto. Dall’azienda risposte che giudico parziali e insoddisfacenti.

Visto che si tratta di questioni di pubblico interesse che riguardano il comparto avicolo, l’indotto economico dell’area del Matese e la vita di migliaia di persone, ripropongo le questioni che devono essere affrontate e non possono essere eluse, rinviando ad altra sede quelle riferite agli aspetti più strettamente societari.



1. mi chiedo e chiedo se si sia proceduto alla verifica della sussistenza in concreto di esigenze strutturali di organico e, per converso, di ipotesi in cui il ricorso a forme a tempo determinato si configuri come elusivo delle vigenti disposizioni di legge, nel qual caso di procedere a disporre la stabilizzazione dei rapporti di lavoro a tempo determinato (avventizi) in rapporti di lavoro a tempo indeterminato, secondo le vigenti normative, di concerto con le organizzazioni sindacali;

2. nella comunicazione di avvio della procedura la Solagrital afferma di aver già preindividuato i criteri di scelta. Mi chiedo e chiedo con chi l’azienda li abbia condivisi, visto che i sindacati sono stati coinvolti solo successivamente. E mi chiedo se sia legittima una procedura di mobilità che prescinde dalla condivisione con i sindacati, auspicando che la condivisione della procedura di mobilità coinvolga i sindacati regionali, che non possono essere superati o scavalcati da quelli nazionali e che le decisioni siano assunte in modo trasparente, partecipato e condiviso con i lavoratori.

3. Prima di parlare di esuberi, mi chiedo e chiedo se l’azienda abbia esperito ogni iniziativa utile e necessaria a valutare il ricollocamento degli stessi in altri uffici tenendo conto delle mansioni e dell’anzianità di servizio, anche perché sembrerebbe che si sia proceduto ad assunzioni di nuovo personale in ruoli che avrebbero potuto, se del caso, essere occupati proprio da questi ultimi;

4. mi chiedo e chiedo se sia stata valutata l’ipotesi di ricorrere a forme contrattuali ed organizzative, quali i contratti di solidarietà, prima di parlare di esuberi;

5. mi chiedo e chiedo di conoscere se sia vero che, a livello ministeriale, non sarebbe stata ancora approvata la proroga della cassa integrazione, nel qual caso di conoscerne le motivazioni e di agire immediatamente in tal senso;

6. mi chiedo e chiedo di sapere se l’azienda sia in regola con tutti i versamenti previdenziali e contributivi, nonché di conoscere quando saranno corrisposte le retribuzioni e gli altri emolumenti pregressi dei dipendenti.

Infine, raccogliendo positivamente la disponibilità del Presidente di Solagrital, credo sia giusto permettere una verifica esterna, da parte di ente o autorità competente, sulla correttezza della gestione del personale, a salvaguardia delle esigenze di chiarezza e di trasparenza tanto più necessarie allorquando si mettono in discussione diritti fondamentali di centinaia di lavoratori il cui rapporto alle dipendenze di Solagrtial rappresenta in moltissimi casi l’unica fonte di reddito familiare.

E, con l’occasione, far luce definitivamente sui compensi e sui premi di risultato che il  management si sarebbe auto attribuito a fronte di una situazione a dir poco allarmante: mi sembra il minimo, ben prima di parlare dei tagli di personale, di esuberi, di mobilità, di indennità arretrate.

I costi di scelte politiche o gestionali azzardate o spericolate non possono ricadere sempre e solo sui lavoratori e sulle loro famiglie.”

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