giovedì 22 marzo 2012

Antonio Di Pietro ha presentato un'interrogazione al Ministro competente per la questione dell'aeroporto

Antonio Di Pietro ha presentato un'interrogazione a risposta scritta al Ministro dello Sviluppo Economico e Infrastrutture e Trasporti sul tema dello scalo aeroportuale del Molise.






Queste le parole del leader dell'IDV: “Costruire un aeroporto in Molise non solo è troppo costoso, ma anche inutile dal punto di vista funzionale. E sull’impiego di denaro pubblico, che la Regione ha stanziato per il progetto e che potrebbe, invece, essere investito in altre opere del settore trasporti, serve un controllo del ministro Passera”. E’ quanto chiede il presidente dell’IdV, Antonio Di Pietro, in un’interrogazione parlamentare al ministro dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture e Trasporti. “Con una delibera del 1998 si è dato il via al piano di realizzazione dello scalo aeroportuale nella Regione Molise, con l’investimento di 200 milioni di lire. Poi, nel 2006, la giunta di Michele Iorio ha impegnato altri 750 mila euro e nel 2011, con la sua rielezione, Iorio ha promesso che l’aeroporto sarebbe sorto a pochi chilometri di distanza dai Comuni di Cantalupo nel Sannio (IS) e San Massimo (CB). A tutt’oggi l’opera non è stata compiuta, ma continuano a nascere società ad hoc con presidenti e consigli di amministrazione che opzionano terreni, generano incarichi, consulenze, studi di fattibilità per centinaia di migliaia di euro. Anche l’Enac aveva precisato che “la particolare natura del territorio non lascia prevedere livelli significativi da giustificare l’onerosa realizzazione e gestione di un nuovo aeroporto”. Inoltre, c’è da dire che il Molise, insieme alla Basilicata, è la regione italiana con meno infrastrutture: solo 36 chilometri di autostrada e 23 di binari doppi elettrificati. Allora perché non dirottare il denaro pubblico, predisposto per la costruzione dell’aeroporto, nei lavori per il trasporto su ferro e gomma, rilanciando così il settore? Chiediamo al ministro competente se è a conoscenza dei fatti esposti e se non ritenga opportuno vigilare su quanto sta accadendo”.

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