Questa
regione vive delle incongruenze quotidiane, da cui si percepisce che la crisi
profonda che sta investendo più degli altri territori italiani, la landa
desolata dal nome Molise, è voluta dalle scelte dei molisani che si indignano all’ultimo
momento, quando da anni tutti hanno deciso di realizzare una centrale a
biomasse, ecco che spuntano come i funghi i dissidenti paladini dell’ambiente e
dell’ecologia che gridano allo scandalo: fino a ieri dov’erano?
Hanno permesso un iter lungo e farraginoso, l’approvazione a tutti i livelli istituzionali e ora si sono svegliati, hanno spalancato la bocca sbadigliando e si grida allo scandalo biomasse a Campochiaro. Tutti i
sindaci che fino a ieri hanno dato la loro benedizione al progetto, oggi fanno
gli indignati speciali, insieme ai vecchi amministratori regionali, in prima
linea con il no assoluto alle biomasse. Sulla svendita del territorio siamo d’accordo
che bisogna intervenire e bloccare, ma per quale motivo si deve giungere così
in ritardo? La stranezza, che se vuoi trovare gli ambientalisti - dove da tempo
occorrono sit - in e decise posizioni - non ci sono, nemmeno a pagarli oro: tutti
svaniti nel nulla. Ci riferiamo
ai fiumi inquinati, allo scandaloso corso della giustizia che per esempio, sul
fiume Carpino ha posto solo il veto di un foglio A4 con affissa la scritta:
area sotto sequestro. Gli organi preposti ai controlli: Forestale, Arpa,
Provincia con questa scritta sono salvi da responsabilità. A nessuno importa
che alcune aziende, da mesi continuano indisturbate a vomitare liquami
direttamente nel fiume dalla zona artigianale di Carpinone, massacrando
l’intero ecosistema fluviale, inquinando dal Carpino finanche il Volturno.
Tutto questo è normale secondo una logica tutta molisana: chissenefrega, la
Procura sta indagando.
Hanno permesso un iter lungo e farraginoso, l’approvazione a tutti i livelli istituzionali e ora si sono svegliati, hanno spalancato la bocca sbadigliando e si grida allo scandalo biomasse a Campochiaro.
E di settimana in settimana come pecore ammaestrate dall’informazione, la popolazione si devia sul tema del momento, ogni singolo individuo è pronto a dire la propria. E’ giunto il periodo delle biomasse su tutte le problematiche già esistenti e mai risolte, ma è un tema importante a cui di giorno in giorno crescono timori più o meno fondati.
La questione la si pone nel: son tutti ladri! Questo slogan riecheggia nelle menti della maggioranza degli italiani e si amplifica nei molisani, traditi dal lavoro, dalla politica, dalle promesse di benessere, dagli scandali e dalla negazione del futuro. Abbiamo un ambiente sempre più contaminato dal monossido di carbonio delle auto e dalle polveri sottili, dall’eolico selvaggio e da mega centrali, dallo scandalo termolese dell’inquinamento industriale e dalla radioattività dei famosi pozzi di Cercemaggiore.
Non si può. Anche le migliori intenzioni politiche – amministrative, concepite per il bene comune, sono filtrate, rielaborate e messe alla gogna dell’opinione pubblica dell’inciucio e del malaffare.
Se il Carpino muore, sotto gli occhi indifferenti di tutti, istituzioni e popolazione, per quale motivo domani con un inquinamento di diversa natura, come l’incenerimento di biomasse nell’area matesina non dovrebbe verificarsi la stessa negligente incuria e menefreghismo? Allora, anche se in netto ritardo, ben venga la protesta.
P.T.
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