Sul
Caccia bombardiere, negli ultimi anni 700 incidenti e 14 piloti morti
Sarà Il pilota Francesco
Sferra, a fornire delucidazioni che con matematica probabilità,
confermeranno la risultanza degli ultimi dieci minuti registrati dalla scatola
nera dell’AMX dell’Aereonautica Militare, prima dello schianto di ieri avvenuto
sulle colline a ridosso di Carovilli.
Come da prassi, l’Aereonautica ha aperto un fascicolo d’inchiesta per
far luce sulla vicenda.
Sferra, originario proprio di Carovilli, parrebbe che stesse collaudando
l’aereo, quando per una improvvisa
avaria, è stato costretto a catapultarsi con il seggiolino eiettabile, pochi secondi prima di abbattersi sulla folta boscaglia.
avaria, è stato costretto a catapultarsi con il seggiolino eiettabile, pochi secondi prima di abbattersi sulla folta boscaglia.
Sulle cause, nonostante le cento ipotesi formulate dai curiosi ed
esperti, sono celate nella scatola nera che ancora non si riesce a rinvenire
sul luogo dell’incidente. L’aereo disintegratosi all’impatto con un forte
boato, ha mantenuto visibili per ispezioni, solo il monoreattore
L’ipotesi
dell’errore umano è da escludere in quanto, il Capitano Sferra è uno dei
massimi esperti della nostra Aereonautica, pilota facente parte della squadra
acrobatica delle Frecce Tricolori.
Occupiamoci in
questo articolo dell’AMX e della cattiva fama ad esso
legata. Coprodotto da Alenia e Aermacchi assieme alla brasiliana Embraer è un
cacciabombardiere leggero, di cui l’Aeronautica militare italiana ha acquistato
oltre 130 esemplari. Ne sono oggi in servizio meno di settanta. Oltre a quelli
precipitati o danneggiati in incidenti di volo, tutta la prima serie (una
quarantina di velivoli) è stata messa in naftalina per le limitazioni
strutturali di cui soffrono.
Osservando gli incidenti occorsi all’Aer Macchi X , possiamo senza tema
di smentita, affermare che il velivolo non è di certo un mezzo sicuro. Già il 5
febbraio 1992 nella nostra regione si registrò il primo schianto di un AMX avvenuta
a S. Pietro in Valle dove il pilota Roberto Valoti riuscì a salvarsi. Il
secondo incidente sempre nel Molise a Campobasso ebbe esito mortale, nel 2001 perse
la vita con un AMX il Sergente Tiziano Castellucci; non c’è due senza tre, ed
ecco ieri il terzo aereo precipitato nella nostra regione e sempre un AMX.
Nel 2006, la procura della repubblica
di Cagliari dispose il sequestro cautelativo dell’intera linea AMX
dell’Aeronautica Militare. Il provvedimento scaturiva dall’inchiesta penale
sull’incidente che il 20 ottobre 2005 portò alla perdita di un aereo del 51°
Stormo che volava sul poligono di Decimomannu. Nel luglio 2006 la stessa
indagine aveva portato ad un sequestro di documentazione presso lo stabilimento
Aermacchi di Venegono (VA), responsabile della costruzione del tettuccio
trasparente la cui apertura in volo aveva causato l’incidente.
Secondo i magistrati cagliaritani il tettuccio
avrebbe causato la caduta di «decine di AMX e la morte di almeno 14 militari».
Una conclusione smentita con forza dall’Aeronautica. Non solo gli AMX caduti
sono solo dodici ed i morti appena cinque, ma le indagini tecniche di sicurezza
del volo indicano infatti cinque soli inconvenienti al tettuccio ed una sola
perdita per tale motivo. Il rateo di incidenti è la metà di quello dell’Harrier
ed il 60% di quello del Jaguar.
Sempre sull’AMX, la procura della Repubblica di Roma chiese il rinvio a giudizio di alcuni alti dirigenti
dell’Alenia per la fornitura di cacciabombardieri AMX all’Aeronautica militare
italiana. I reati contestati erano quelli di inadempimento di contratti e frode
in fornitura pubblica.
Le accuse della procura fanno riferimento a difetti strutturali riscontrati sui mezzi militari e, in particolare, una vita operativa di circa 1500-1700 ore, ben al di sotto delle 4000 ore previste dai contratti di fornitura.
Le accuse della procura fanno riferimento a difetti strutturali riscontrati sui mezzi militari e, in particolare, una vita operativa di circa 1500-1700 ore, ben al di sotto delle 4000 ore previste dai contratti di fornitura.
In sei mesi nel 2001 caddero 3 aerei e morirono tre
piloti e precisamente il maggiore Davide
Franceschetti (l'8 febbraio 2001 presso Treviso), il capitano Giuseppe Carrone (il 12 aprile
2001 presso Rimini) e come accennato in precedenza, il sergente Tiziano Castellucci a Campobasso.
Altre indagini, che riguardavano proprio lo schianto in Molise, a Verona per la
caduta dell'AMX il 5 febbraio 1992 avvenuta a S. Pietro in Valle. Nel 1994
cadde a Caselle il prototipo e trovò la morte il collaudatore Mario Quarantelli. Da allora altri sei
piloti sono morti, altri si sono potuti salvare gettandosi dall'aereo.
Nonostante ciò, nel 1999 durante l'attacco NATO alle
forze serbe del Kosovo e della Jugoslavia, gli AMX italiani sono stati spesso impiegati
come velivoli da strike verso nuclei di carri e unità corazzate: in queste
occasioni gli AMX si sono dimostrati all'altezza della situazione, attaccando
autonomamente. Non si sa quanti missili siano stati realmente lanciati verso di
loro; di certo si sa solo che nessun AMX è stato abbattuto.
In riferimento all’ultimo AMX
precipitato di ieri si sono aperte due inchieste, una della Procura della Repubblica di Isernia e l’altra
dell’Aeronautica militare. “Tali indagini saranno finalizzate ad
approfondire eventuali anomalie tecniche del velivolo, ma potrebbero riguardare
anche la rotta seguita dal pilota e l’altezza mantenuta durante il volo.
In ogni caso, non si può escludere nessuna ipotesi al
momento. Il procuratore di Isernia, Paolo Albano, infatti parla anche di “un probabile guasto al
velivolo”. “Sferra era partito da Pratica di Mare ed era diretto a
Treviso”. “La Commissione analizzerà il
piano di volo e i resti del velivolo per capire cosa è accaduto. Prima di fare
ipotesi attendiamo i dati oggettivi”. Queste le affermazioni del Colonnello
Achille Cazzanica responsabile comunicazioni esterne dell’Aereonautica Militare:
“siamo assolutamente trasparenti non celeremo nulla e tutto sarà comunicato ai
mezzi di informazione.
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