giovedì 10 luglio 2014

La Tari in scadenza il 31 luglio, è stangata per famiglie e imprese.

Aumenti tra il 15 e il 20% rispetto alla vecchia Tares.

             
        I criteri di calcolo e il vademecum.

Si avvicina la scadenza della seconda rata della TARI, la tassa sui rifiuti urbani che sostituisce la Tares. Da numerosi comuni, molti italiani stanno ricevendo a casa il bollettino postale precompilato o il modello F24, con scadenza il prossimo 31 luglio.

Insieme ai bollettini, i Comuni, cui spetta la riscossione del tributo, hanno cominciato a emanare le delibere nelle quali vengono definiti i criteri di calcolo dell'imposta, i coefficienti da applicare, sconti ed eventuali esenzioni, scadenze e modalità di pagamento. Ogni Comune, a modo suo. E in alcune città le sorprese sono tutt'altro che piacevoli poiché si registrano aumenti del 15-20% rispetto alla vecchia Tares.

Esistono tuttavia dei provvedimenti definiti dalla legge di stabilità 2014 (legge n. 147 del 2013, commi da 641 a 668) validi per tutti i contribuenti, che sottendono il mosaico delle singole delibere municipali.

Vediamo i punti cardine del tributo sui rifiuti e le domande più frequenti

Chi paga la TARI

La Tari sarà pagata interamente da chi occupa a qualsiasi titolo l’immobile, ovvero da chi produca effettivamente i rifiuti, secondo il principio di ispirazione comunitaria del "chi inquina paga". 
E’ escluso dal pagamento della TARI il detentore per meno di sei mesi nel corso dello stesso anno solare; in tal caso la TARI è dovuta soltanto dal possessore.

Come si calcola la TARI?


In via provvisoria, la base imponibile da assoggettare a tassazione è individuata nella superficie calpestabile delle unità immobiliari iscritte nel catasto. La superficie assoggettabile alla TARI è pari all'80 per cento di quella catastale. Oltre alle dimensioni dell'immobile, nel calcolo sarà considerato anche il numero di persone che risiedono nell'immobile.

Qual è il margine d'azione dei Comuni sul valore dell'imposta?

I comuni, per gli anni 2014 e 2015, potranno utilizzare coefficienti per la determinazione della Tari superiori o inferiori del 50% rispetto al metodo normalizzato, cioé l'insieme dei criteri e delle condizioni che devono essere rispettati per la determinazione della tariffa da parte degli enti locali.

A quali categorie di immobili si applica la TARI?

La Tari è dovuta per il possesso o detenzione a qualsiasi titolo di locali o aree scoperte, adibiti a qualsiasi uso, suscettibili di produrre rifiuti urbani. Vengono invece escluse dalla TARI – in analogia a quanto già previsto per la Tares - le aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili, non operative, e le aree comuni condominiali non detenute o occupate in via esclusiva.

Quali sono le rate?

Il versamento della TARI va effettuato secondo il numero di rate e le scadenze di pagamento stabiliti dal comune, che deve consentire, di norma, almeno due rate a scadenza semestrale e in modo anche differenziato dalla TASI. È consentito il pagamento in unica soluzione entro il 16 giugno di ciascun anno. 
Numerosi Comuni hanno stabilito quattro rate, la prima delle quali entro il 16 giugno. Le altre tre scadenze stabilite ricadono il 31 luglio, il 30 settembre e il 30 novembre, quando avverrà anche il conguaglio al termine del versamento degli acconti. 

Acconti e conguaglio, cambiano i criteri di calcolo? 

Le rate in acconto saranno calcolate sulla base di quanto dovuto applicando le tariffe vigenti ai fini della Tares 2013, oltre al tributo provinciale. La quarta rata sarà calcolata sulla base dell’importo annuo dovuto a titolo di Tari 2014, tenuto conto delle tariffe definite, stabilite con l’apposita delibera dal quale saranno scomputati i pagamenti delle rate in acconto.

Cosa decide il Comune

Il regolamento comunale deve quindi disciplinare:
- i criteri di determinazione delle tariffe;
- la classificazione delle categorie di attività con omogenea potenzialità di produzione di rifiuti;
- le eventuali riduzioni ed esenzioni, che tengano conto altresì della capacità contributiva della famiglia, anche attraverso l'applicazione dell'ISEE;
- l'individuazione di categorie di attività produttive di rifiuti speciali alle quali applicare, nell'obiettiva difficoltà di delimitare le superfici ove tali rifiuti si formano, percentuali di riduzione rispetto all'intera superficie su cui l'attività viene svolta.

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