"Ha ragione il Presidente Renzi, sull'idea di Daspo per i politici corrotti. Lo stesso deve essere per quegli imprenditori che tradiscono l'etica dell'impresa e della libera e trasparente competizione". Lo afferma il Capogruppo Pd in Commissione Giustizia della Camera, Walter Verini.
"E' giusto, è urgente che anche le associazioni imprenditoriali, e parlo di tutte le associazioni, facciano la loro parte contro la corruzione, cacciando chi paga le tangenti, chi viola le regole del mercato, colpendo innanzitutto la grande maggioranza degli imprenditori che ogni giorno lavorano onestamente.
In questo senso - aggiunge Verini - sono significative le parole pronunciate questa mattina dal Presidente dei Giovani Industriali Gay. Del resto un modello c'è già: è quello praticato dall'allora Presidente di Confindustria siciliana Ivan Lo Bello, che espelleva le aziende che pagavano il pizzo.
Ci vuole un grande patto contro la corruzione e per la cultura della legalità. La politica deve fare la sua parte, inasprendo leggi, penalizzando davvero il falso in bilancio, colpendo l'autoriciclaggio, semplificando e rendendo trasparenti le procedure degli appalti, stando lontana dalla gestione, investendo su una nuova etica pubblica e cultura della legalità e su classi dirigenti al servizio del Paese e non di interessi particolari, troppo spesso vergognosi".
In questo senso - aggiunge Verini - sono significative le parole pronunciate questa mattina dal Presidente dei Giovani Industriali Gay. Del resto un modello c'è già: è quello praticato dall'allora Presidente di Confindustria siciliana Ivan Lo Bello, che espelleva le aziende che pagavano il pizzo.
Ci vuole un grande patto contro la corruzione e per la cultura della legalità. La politica deve fare la sua parte, inasprendo leggi, penalizzando davvero il falso in bilancio, colpendo l'autoriciclaggio, semplificando e rendendo trasparenti le procedure degli appalti, stando lontana dalla gestione, investendo su una nuova etica pubblica e cultura della legalità e su classi dirigenti al servizio del Paese e non di interessi particolari, troppo spesso vergognosi".
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