L'articolo "Lavoro, c'è il piano giovani; ma le Regioni non firmano", pubblicato sul Corriere della Sera di ieri, riporta in modo parziale e distorto, con l'effetto di stravolgerli, i contenuti di un colloquio con il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, relativo all'avvio, il 1° maggio, del Piano Nazionale Garanzia Giovani.
Ci riferiamo, in particolare, al rapporto con le Regioni, alle quali spetta la gestione della quasi totalità delle risorse disponibili (1.413 milioni su 1.513). Innanzitutto, il titolo del pezzo -con un'evidente forzatura di alcune affermazioni del Ministro, peraltro incomplete, riportate nel testo- accredita un presunto contrasto con le Regioni nell'attuazione del Piano che nella realtà non esiste.
Il lavoro di programmazione che ha avuto luogo nei mesi scorsi si è svolto in un clima di leale collaborazione, pur nella comprensibile dialettica che sempre accompagna il confronto tra ruoli diversi. È stato, a giudizio del Ministro, un lavoro proficuo, che ha consentito di introdurre nella tematica dei servizi per il lavoro numerosi elementi di novità, in un quadro di rafforzata collaborazione.
Quanto alle convenzioni, che costituiscono lo strumento amministrativo per regolare i rapporti tra Ministero del Lavoro (titolare del Programma) e Regioni (che del Programma saranno i soggetti attuatori), ad oggi sono state firmate quelle con le regioni Emilia-Romagna, Valle d'Aosta e Sardegna, mentre sono già pervenute quelle di Toscana e Veneto, che saranno firmate nei prossimi giorni.
Inoltre, l'articolo fornisce informazioni confuse e scorrette circa l'ambito di applicazione della Garanzia Giovani, indicando come potenziali interessati i giovani tra i 24 (ed in certi passaggi 25) ed i 29 anni.
In realtà, il Piano si rivolge ai cosiddetti Neet (giovani che non studiano, non lavorano, non sono coinvolti in attività di formazione) tra i 15 ed i 29 anni, con un'attenzione particolare agli "under 25", allo scopo di garantire un'offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato o tirocinio o altra misura di formazione.
Il lavoro di programmazione che ha avuto luogo nei mesi scorsi si è svolto in un clima di leale collaborazione, pur nella comprensibile dialettica che sempre accompagna il confronto tra ruoli diversi. È stato, a giudizio del Ministro, un lavoro proficuo, che ha consentito di introdurre nella tematica dei servizi per il lavoro numerosi elementi di novità, in un quadro di rafforzata collaborazione.
Quanto alle convenzioni, che costituiscono lo strumento amministrativo per regolare i rapporti tra Ministero del Lavoro (titolare del Programma) e Regioni (che del Programma saranno i soggetti attuatori), ad oggi sono state firmate quelle con le regioni Emilia-Romagna, Valle d'Aosta e Sardegna, mentre sono già pervenute quelle di Toscana e Veneto, che saranno firmate nei prossimi giorni.
Inoltre, l'articolo fornisce informazioni confuse e scorrette circa l'ambito di applicazione della Garanzia Giovani, indicando come potenziali interessati i giovani tra i 24 (ed in certi passaggi 25) ed i 29 anni.
In realtà, il Piano si rivolge ai cosiddetti Neet (giovani che non studiano, non lavorano, non sono coinvolti in attività di formazione) tra i 15 ed i 29 anni, con un'attenzione particolare agli "under 25", allo scopo di garantire un'offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato o tirocinio o altra misura di formazione.
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