Il governo Renzi dispone di un rilevante capitale di fiducia che deve essere sostenuto per realizzare quella ricetta che da tempo portiamo avanti: più riforme e più lavoro, meno spesa pubblica e meno tasse.
Sul DEF, bene le prime misure sul lavoro che vanno nella direzione di favorire nuove assunzioni, soprattutto attraverso l'apprendistato, ma rimaniamo fortemente critici per gli interventi sulle tasse, innanzitutto perché il sostegno ai redditi più bassi, pur costituendo un primo segnale che può avere effetti positivi sui consumi, è una misura discriminatoria nei confronti dei lavoratori autonomi, dei titolari di redditi d'impresa e dei pensionati che rimangono esclusi dai benefici sull'Irpef; ma quello che più ci preoccupa è che la pressione fiscale è destinata ad aumentare passando dal 43,8% al 44%, un livello assolutamente incompatibile con qualsiasi prospettiva di crescita. Per ridurre la pressione fiscale bisogna imboccare un percorso certo, graduale e sostenibile di riduzione generalizzata delle aliquote Irpef".
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