martedì 26 novembre 2013

Violenza donne, Sereni: "Ognuno dica il suo no, la strada è ancora lunga"

“Ieri è stata la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. La battaglia contro questa piaga si combatte quotidianamente e penso che ognuno debba fare la propria parte perché niente può giustificare o minimizzare un fenomeno odioso che nega la dignità e la soggettività delle donne e che non di rado si origina in ambito domestico.





Possiamo dire di aver fatto in questa prima parte della legislatura dei passi avanti importanti, approvando in giugno la Convenzione di Istanbul e poco più di un mese fa la legge contro il femminicidio. Non sono stati passaggi semplici, né definitivi perché affinché la Convenzione diventi realtà e sia vincolante per i firmatari mancano le ratifiche di almeno altri cinque Stati.

E perché quanto siamo riuscite a far passare nel testo dell’11 ottobre non è mai abbastanza per restituire la libertà e la serenità a tante donne, anche all'interno del contesto familiare”. Lo dice la vice presidente della Camera, Marina Sereni, nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

La battaglia si combatte ogni giorno: in famiglia, nella scuola, nel lavoro, nei media. Insegnando ai propri figli e ai propri studenti il rispetto delle differenze e la parità tra i generi; comportandosi con educazione, tatto e discrezione con le colleghe; non esponendo il corpo delle donne e non usando termini dispregiativi sui media vecchi e nuovi.

La battaglia si combatte ogni giorno e in ogni parte del mondo – continua - e proprio in questa direzione vanno le iniziative che organizziamo qui alla Camera, oggi, con il reading del lavoro di Serena Dandini, “Ferite a morte”, e gioved ì guardando alla situazione di un Paese lontano da noi.

Il gruppo di contatto delle deputate italiane con le donne afghane, che ho il compito di coordinare, ha organizzato insieme ad ActionAid, che gestisce un progetto integrato per la riduzione della violenza contro le donne in Afghanistan, una giornata seminariale dal titolo: ‘Afghanistan 2014, anno di svolta: bilancio e prospettive per le donne afghane’.

“Infine, la battaglia si combatte insieme, donne e uomini, perché sono le donne a subirla e gli uomini a farla. Per questo mi auguro che il ‘noiNo’, diventato lo slogan di alcuni uomini famosi – conclude - diventi un ‘no’ alla violenza da parte di tutti: fratelli, compagni di scuola, amici, fidanzati, mariti, sconosciuti…”

Nessun commento: