"Importante aggiornare le normative internazionali per individuare le responsabilità". "Bene la proposta Orlando sull’estendere la responsabilità anche al proprietario del carico, per una volta l’Italia è avanti rispetto agli altri Paesi".
È assurdo che l’incidente della petroliera Prestige, uno dei più grandi disastri ambientali avvenuti in Europa, rimanga senza un colpevole. La vicenda della Prestige dimostra quanto sia complicato risale ogni volta ai responsabili. Ben vengano allora misure come quelle individuate nel ddl ambiente collegato alla legge stabilità, in discussione in questi giorni in Italia e presentate dal ministro Andrea Orlando, che amplia la platea dei responsabili comprendendo anche i proprietari del carico della stessa nave.
In questo modo si obbligano i grandi noleggiatori a individuare i vettori non più in base ai costi di noleggio, ma piuttosto all’affidabilità e alla sicurezza che questi sono in grado di offrire. Una soluzione di questo tipo potrebbe contrastare in parte il meccanismo del noleggio delle “carette del mare”, cambiando l'attitudine degli armatori di servirsi di navi vecchie e logore, ormai al limite delle loro stesse capacità, e farli optare per navi più affidabili e sicure”, così il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza commenta la sentenza che ha assolto il capitano e il responsabile della marina nel processo Prestige e che invece riconosce come responsabile dei danni civili la compagnia assicuratrice del Prestige.
Resta ancora senza risposte il problema del risarcimento del danno ambientale. Anche in questa circostanza, precisa l’associazione ambientalista, è stato dimostrato che eventuali risarcimenti escludono rigidamente qualsiasi tipo di danno ambientale, una questione che il diritto internazionale dovrà al più presto affrontare.
L’incidente della petroliera sulle coste della Galizia, avvenuto 11 anni, ha causato il riversamento in mare di 63 mila tonnellate di greggio. Sulle coste teatro dell’incidente della Prestige, Legambiente con i suoi volontari ha partecipato agli interventi di pulizia delle spiagge e da allora l’associazione ha organizzato corsi di alta formazione rivolti ai propri volontari per prepararli ad intervenire con tempestività, professionalità e sicurezza.
In questo modo si obbligano i grandi noleggiatori a individuare i vettori non più in base ai costi di noleggio, ma piuttosto all’affidabilità e alla sicurezza che questi sono in grado di offrire. Una soluzione di questo tipo potrebbe contrastare in parte il meccanismo del noleggio delle “carette del mare”, cambiando l'attitudine degli armatori di servirsi di navi vecchie e logore, ormai al limite delle loro stesse capacità, e farli optare per navi più affidabili e sicure”, così il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza commenta la sentenza che ha assolto il capitano e il responsabile della marina nel processo Prestige e che invece riconosce come responsabile dei danni civili la compagnia assicuratrice del Prestige.
Resta ancora senza risposte il problema del risarcimento del danno ambientale. Anche in questa circostanza, precisa l’associazione ambientalista, è stato dimostrato che eventuali risarcimenti escludono rigidamente qualsiasi tipo di danno ambientale, una questione che il diritto internazionale dovrà al più presto affrontare.
L’incidente della petroliera sulle coste della Galizia, avvenuto 11 anni, ha causato il riversamento in mare di 63 mila tonnellate di greggio. Sulle coste teatro dell’incidente della Prestige, Legambiente con i suoi volontari ha partecipato agli interventi di pulizia delle spiagge e da allora l’associazione ha organizzato corsi di alta formazione rivolti ai propri volontari per prepararli ad intervenire con tempestività, professionalità e sicurezza.
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