Convocare con la massima urgenza un tavolo nazionale sulla produzione di Coca Cola in Italia con i rappresentanti dell'azienda, le organizzazioni sindacali e le diverse istituzioni locali per affrontare la questione della razionalizzazione dei siti produttivi dislocati nel nostro Paese e del conseguente impatto occupazionale.
Lo chiede la senatrice del Pd Nicoletta Favero, che ha presentato un'interrogazione rivolta al ministro del Lavoro Enrico Giovannini sul caso specifico dello stabilimento di Gaglianico (Biella) della HBC Coca Cola Italia.
"E' necessario - sottolinea la senatrice Favero - capire quale sia la direzione di marcia della multinazionale nel nostro Paese. Un anno fa la Coca Cola ha annunciato una riorganizzazione della produzione in Italia che ha interessato 355 lavoratori, con il superamento della produzione sarda di Elmas, la riduzione del settore commerciale e l'esternalizzazione dell'area logistica. Sono stati interessati dal processo, e potrebbero esserlo ulteriormente in futuro, anche gli stabilimenti situati in Piemonte, Abruzzo, Emilia Romagna, Veneto, Campania e Sardegna.
In questo quadro si configura ora l'ulteriore intervento sullo stabilimento di Gaglianico, destinato alla chiusura entro il prossimo 28 febbraio, salvo che venga scongiurata. Questo importante polo industriale per il territorio biellese fino al 2011 aveva 5 linee di produzione e impiegava 155 dipendenti, oltre a quelli dell'indotto.
La razionalizzazione dello scorso febbraio ha già ridotto il personale a 90 unità e le linee a 3. E' evidente che si apre ora una trattativa lunga e difficile, in temi di crsi e in un territorio già duramente colpito. Oltre al tavolo locale, è necessario capire se lo stesso destino può toccare altri stabilimenti in Italia e, dunque, quali siano nel complesso le intenzioni della Coca Cola Italia".
"E' necessario - sottolinea la senatrice Favero - capire quale sia la direzione di marcia della multinazionale nel nostro Paese. Un anno fa la Coca Cola ha annunciato una riorganizzazione della produzione in Italia che ha interessato 355 lavoratori, con il superamento della produzione sarda di Elmas, la riduzione del settore commerciale e l'esternalizzazione dell'area logistica. Sono stati interessati dal processo, e potrebbero esserlo ulteriormente in futuro, anche gli stabilimenti situati in Piemonte, Abruzzo, Emilia Romagna, Veneto, Campania e Sardegna.
In questo quadro si configura ora l'ulteriore intervento sullo stabilimento di Gaglianico, destinato alla chiusura entro il prossimo 28 febbraio, salvo che venga scongiurata. Questo importante polo industriale per il territorio biellese fino al 2011 aveva 5 linee di produzione e impiegava 155 dipendenti, oltre a quelli dell'indotto.
La razionalizzazione dello scorso febbraio ha già ridotto il personale a 90 unità e le linee a 3. E' evidente che si apre ora una trattativa lunga e difficile, in temi di crsi e in un territorio già duramente colpito. Oltre al tavolo locale, è necessario capire se lo stesso destino può toccare altri stabilimenti in Italia e, dunque, quali siano nel complesso le intenzioni della Coca Cola Italia".
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