giovedì 14 novembre 2013

Debito Pubblico, in 5 mesi di Governo Letta aumentato di 27,2 mld di euro

Al ritmo di 5,544 mdl/mese ed un maggior carico pro-capite di 454 euro, 91 euro mese. Senza interventi seri come vendita oro Bankitalia, debito sfonderà 2.100 mld a fine 2013.







Il governo Letta, partito a fine aprile con un debito di 2.041,293 miliardi di euro, vede salire, a fine settembre, l’importo a 2.068,565, con un aumento in 5 mesi di 27,272 miliardi, e un maggior carico pro capite per i cittadini di 454 euro, sempre in 5 mesi. Il debito a carico di ciascuno dei 59,6 milioni di cittadini a fine luglio è pari a 34,707 euro.

L’ultimo governo Berlusconi, durato in carica 42 mesi dal maggio 2008 all’ottobre 2011, ha generato un aumento del debito di 261,665 miliardi (da 1.654,737 a 1916,402 miliardi), pari a 6,230 miliardi aumento medio mensile. L’incremento del debito per oltre 261 miliardi di euro generato dal governo Berlusconi ha prodotto per i cittadini italiani un aumento del carico pro capite pari a + 4.390  euro. Con Berlusconi, il debito pro capite a fine mandato era pari a 32.154 euro.

Il governo Monti, in carica da metà novembre 2011, conclude il suo mandato a fine aprile 2013. La sua azione ha generato un aumento di 128,904 miliardi in 17 mesi, da fine novembre 2011 ( 1.912,389  miliardi) ad aprile di quest’anno (2.041,293 miliardi, ultimo dato fornito da Bankitalia sull’ammontare del debito pubblico), pari a circa 7,5 miliardi di aumento medio mensile, il peggior risultato rispetto a tutti i governi che l’hanno preceduto dal 1996.  Il calcolo preciso imputabile a Mario Monti è di difficile esecuzione perché non abbiamo il valore del debito a metà novembre 2011. L’incremento del debito per 128,904 miliardi di euro generato dal governo Monti ha prodotto per i cittadini italiani (59,6 milioni) un aumento del carico pro capite pari a +2.163 euro.

Adusbef e Federconsumatori, per evitare che il debito pubblico a fine dicembre 2013 possa sfondare 2.100 miliardi di euro, tornano a chiedere la vendita di oro e riserve di Bankitalia (130 mld di euro), che non garantendo da anni la circolazione monetaria, può essere dismesso per risanare i conti pubblici come da tempo hanno già fatto tutti gli Stati europei, eccetto che i governi italiani, la cui egemonia e libertà di manovra economica sembra scandita dagli interessi della Banca d’Italia.

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