giovedì 3 ottobre 2013

Crisi: Potere d’acquisto ai minimi. Torniamo ai livelli del 1990

E’ sceso del 2% il reddito disponibile delle famiglie ma il reale potere d’acquisto è diminuito del 4,7%, un vero e proprio crollo con una perdita che è la peggiore dal 1990, data di inizio delle serie storiche. E’ questa la preoccupante fotografia dell’Istat che ritrae l’ennesimo colpo ai consumi.




Dall’Istituto di statistica fanno sapere poi che anche la propensione al risparmio ha toccato i minimi degli ultimi 22 anni, calando dell’8,4% (dall’8,8% del 2011), anche qui ai minimi dal 1990. La cinghia, insomma, è stata tirata al massimo e non possibile stringerla oltre.

L’Istat rende, inoltre, noto che sono diminuiti dell’8,3% gli investimenti fissi lordi, mentre i consumi finali nazionali scendono del 3,8%. Qualche spiraglio di luce arriva dalle esportazioni di beni e servizi (+2% ) mentre le importazioni sono calate del 7,4%. E il valore aggiunto, a prezzi costanti, è in discesa n tutti i settori: -5,8% nelle costruzioni; -4,4% nell’agricoltura, silvicoltura e pesca; -3,1% nell’industria in senso stretto e -1,7% i servizi.

L’indebitamento netto delle pubblica amministrazione in rapporto al prodotto interno lordo nel 2012 è risultato pari a -3%, dal -3,8% del 2011.

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