giovedì 3 ottobre 2013

Bridgestone, firmato al Mise l’accordo che archivia la chiusura

Trasferite nello stabilimento di Bari produzioni ora in Asia.









Dopo 7 mesi dall’ annunciata dichiarazione della definitiva cessazione delle attività, è stato firmato il 30 settembre 2013 - al Ministero dello Sviluppo Economico- dal Ministro Flavio Zanonato, dai responsabili italiani  di Bridgestone (alla presenza del management europeo), dalle organizzazioni sindacali e dalle istituzioni territoriali - l’accordo che consente di mantenere la produzione di pneumatici presso lo stabilimento di Bari.

 La multinazionale giapponese, leader mondiale nel settore, aveva accettato la sfida proposta dalle istituzioni e dai sindacati a definire nuove condizioni che consentissero il mantenimento in Italia delle produzioni. Dopo serrati confronti- coordinati dal Sottosegretario al Mise Claudio De Vincenti- svolti sia a livello territoriale sia a livello nazionale, e con il costante coinvolgimento di tutte le rappresentanze dei lavoratori, si è giunti all’Accordo odierno.

Nel testo  si prevede la riorganizzazione dello stabilimento e della produzione- a regime - di  3,5 milioni di pneumatici che sarà possibile anche attraverso il trasferimento di produzioni attualmente allocate in alcuni stabilimenti asiatici. I sacrifici richiesti ai lavoratori saranno compensati da un piano industriale che rafforzerà nel tempo le produzioni e quindi il posto di lavoro. Un importante piano sociale è previsto per sostenere quanti lasceranno l’azienda per consentire la realizzazione degli obiettivi di competitività necessari.

Dopo aver ringraziato quanti hanno consentito l’ importante risultato, il Ministro Zanonato ha sintetizzato così il valore di questa intesa: ”Con questo accordo si sono dimostrate due cose importanti. Da un lato che è possibile fare industria in Italia richiamando anche produzioni dalla lontana Asia, dall’altro che l’impegno intelligente e la collaborazione tra istituzioni, azienda e sindacati sono carte vincenti per raggiungere risultati apparentemente molto difficili”.

Un risultato che fa onore al Paese e al Sud ove le condizioni di svantaggio sono ancora troppo elevate, ma anche a Bridgestone che ha voluto seriamente verificare la possibilità di restare a produrre in Italia”.

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