In riferimento agli articoli pubblicati da alcuni organi d’informazione inerenti il ricorso al Tar sulla assegnazione, senza gara d’appalto, della gestione del palazzetto dello sport di Venafro da parte della nuova amministrazione comunale alla società sportiva Venafro Basket, la società Venafro Calcio a 5 precisa che nutre ammirazione per la società di basket e per le altre realtà che rappresentano lo sport cittadino.
Il ricorso, infatti, è esclusivamente rivolto alla recente delibera di giunta del Comune di Venafro riguardante l’affidamento in concessione d’uso della palestra polivalente ed è finalizzato al ripristino del rispetto delle normative vigenti in materia e della tutela dell’interesse dei cittadini venafrani, del patrimonio pubblico, dello sport e del buon senso.
Si ritiene che il sindaco Antonio Sorbo e gli assessori, oltre a non aver rispettato la corrispondente legge regionale che contempla la indizione di gara pubblica al fine di dare la possibilità a tutte le associazioni o società sportive di proporsi nella gestione di strutture del genere e valutarne opportunità e convenienze, con tale atto abbiano consapevolmente comportato una considerevole e superflua spesa per le casse comunali, e quindi per le tasche dei venafrani, per i prossimi quattro anni e senza vantaggi per la comunità.
E’ evidente che la struttura non sia consona all’immagine e alle esigenze del quarto centro del Molise e che non sia a norma. Per la stessa, però, il Comune di Venafro, come reso noto dall’ultimo commissario prefettizio, negli ultimi anni ha inopportunamente speso centinaia di migliaia di euro, per le utenze, oltre ai costi di manutenzione: quasi mezzo milione di euro pagato dai venafrani.
Già dal 2012 il Venafro Calcio a 5 ha invitato più volte il Comune ad indire gara pubblica alla quale avrebbe partecipato garantendo, a sue spese anche la messa a norma e il miglioramento dello stabile comportando, dunque, un risparmio per i cittadini di quasi un milione di euro ed un vantaggio per tutti gli sportivi di qualsiasi disciplina. Il sindaco Sorbo, però, il 4 luglio ha affidato silenziosamente la struttura alla società del basket facendo consapevolmente accollare al Comune di Venafro, e quindi ai venafrani, tutte le spese che, negli anni in questione, potrebbero sfiorare il milione di euro, se si intende effettuare doverosi lavori volti a garantire il rispetto minimo delle norme sulla sicurezza.
Eppure, il sindaco Sorbo certamente conosce stato e spese della palestra visto che il fratello, insieme a due attuali assessori sono “di casa” presso la Basket Venafro, ultimo gestore dell’impianto.
Inoltre, al gestore Antonio Sorbo ha concesso anche l’esclusiva sugli introiti pubblicitari (se le altre associazioni sportive -come ad esempio quelle del volley, dell’atletica, delle arti marziali e della danza sportiva- volessero cercare sponsor per finanziare le proprie attività all’interno della struttura non potrebbero farlo); la possibilità di aprire un bar e, sbalorditivo, il rinnovo tacito della convenzione al momento della sua scadenza e la sopportazione da parte del Comune anche delle spese connesse ai consumi delle varie utenze: elettriche, energetiche, di somministrazione acqua e, “udite, udite”, telefoniche.
In tutto questo, i proventi delle attività economiche collaterali saranno incredibilmente a totale favore del gestore e nulla a favore del Comune e, quindi, dei cittadini.
In quale altro paese del mondo un sindaco rinuncerebbe al miglioramento gratuito di una struttura pubblica risparmiando cifre così importanti da poter defalcare dalle tasse dei cittadini o investire in strutture o servizi (strade, scuole, rete idrica, cultura, anziani, occupazione etc. etc.)? E perché?
Si comprenderanno meglio, ora, le ragioni che hanno portato al ricorso che, comunque, è stato presentato solo dopo un altro vano invito agli amministratori a tornare sui propri passi. Sul sito www.venafrocalcioa5.net a breve sarà possibile informarsi più dettagliatamente sull’argomento.
Si ritiene che il sindaco Antonio Sorbo e gli assessori, oltre a non aver rispettato la corrispondente legge regionale che contempla la indizione di gara pubblica al fine di dare la possibilità a tutte le associazioni o società sportive di proporsi nella gestione di strutture del genere e valutarne opportunità e convenienze, con tale atto abbiano consapevolmente comportato una considerevole e superflua spesa per le casse comunali, e quindi per le tasche dei venafrani, per i prossimi quattro anni e senza vantaggi per la comunità.
E’ evidente che la struttura non sia consona all’immagine e alle esigenze del quarto centro del Molise e che non sia a norma. Per la stessa, però, il Comune di Venafro, come reso noto dall’ultimo commissario prefettizio, negli ultimi anni ha inopportunamente speso centinaia di migliaia di euro, per le utenze, oltre ai costi di manutenzione: quasi mezzo milione di euro pagato dai venafrani.
Già dal 2012 il Venafro Calcio a 5 ha invitato più volte il Comune ad indire gara pubblica alla quale avrebbe partecipato garantendo, a sue spese anche la messa a norma e il miglioramento dello stabile comportando, dunque, un risparmio per i cittadini di quasi un milione di euro ed un vantaggio per tutti gli sportivi di qualsiasi disciplina. Il sindaco Sorbo, però, il 4 luglio ha affidato silenziosamente la struttura alla società del basket facendo consapevolmente accollare al Comune di Venafro, e quindi ai venafrani, tutte le spese che, negli anni in questione, potrebbero sfiorare il milione di euro, se si intende effettuare doverosi lavori volti a garantire il rispetto minimo delle norme sulla sicurezza.
Eppure, il sindaco Sorbo certamente conosce stato e spese della palestra visto che il fratello, insieme a due attuali assessori sono “di casa” presso la Basket Venafro, ultimo gestore dell’impianto.
Inoltre, al gestore Antonio Sorbo ha concesso anche l’esclusiva sugli introiti pubblicitari (se le altre associazioni sportive -come ad esempio quelle del volley, dell’atletica, delle arti marziali e della danza sportiva- volessero cercare sponsor per finanziare le proprie attività all’interno della struttura non potrebbero farlo); la possibilità di aprire un bar e, sbalorditivo, il rinnovo tacito della convenzione al momento della sua scadenza e la sopportazione da parte del Comune anche delle spese connesse ai consumi delle varie utenze: elettriche, energetiche, di somministrazione acqua e, “udite, udite”, telefoniche.
In tutto questo, i proventi delle attività economiche collaterali saranno incredibilmente a totale favore del gestore e nulla a favore del Comune e, quindi, dei cittadini.
In quale altro paese del mondo un sindaco rinuncerebbe al miglioramento gratuito di una struttura pubblica risparmiando cifre così importanti da poter defalcare dalle tasse dei cittadini o investire in strutture o servizi (strade, scuole, rete idrica, cultura, anziani, occupazione etc. etc.)? E perché?
Si comprenderanno meglio, ora, le ragioni che hanno portato al ricorso che, comunque, è stato presentato solo dopo un altro vano invito agli amministratori a tornare sui propri passi. Sul sito www.venafrocalcioa5.net a breve sarà possibile informarsi più dettagliatamente sull’argomento.
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