giovedì 22 agosto 2013

I volti dell’adolescenza tra vulnerabilità, fragilità e crisi necessarie

L’antropologo e sociologo francese David Le Breton, docente presso l’Università di Strasburgo, e Graziano Martignoni, psicoanalista, professore al Dipartimento di Scienze Aziendali e Sociali della Università Svizzera e dell’Università dell’Insubria, saranno il 23 agosto, ore 18.30, a Castelpetroso, ospiti di Padre Giancarlo Bregantini, per affrontare l’argomento della fragilità adolescenziale. 








I cambiamenti socio-politici contemporanei della nostra società hanno un impatto considerevole nella famiglia e nel mondo dell’adolescenza. Il corpo tende ad occupare uno spazio centrale fino ad esprimere una forma di narcisismo collettivo: i corpi, la sessualità sono liberi, ma numerosi adolescenti assumono condotte a rischio.

Alla pienezza del corpo, alcuni adolescenti sembrano opporre il paradosso della loro libertà dimenticata: l’angoscia del vivere, del non-senso, della perdita della differenza, della mancanza, l’insicurezza e la fragilità dei legami. L’obiettivo dell’incontro – Seminario che si terrà al Santuario di Castelpetroso (Isernia) il 23 agosto alle ore 17.30 e che vedrà la partecipazione tra gli altri  di David Le Breton e  Graziano Martignoni è quello di riflettere sui processi adolescenziali ed in particolare la soggettività e la loro intersoggettivazione in rapporto a questo contesto della società.

Gli attacchi al corpo sembrano essere manifestazioni dominanti della psicopatologia adolescenziale. In quale misura la loro frequenza e la loro gravità sono lo specchio dei cambiamenti della società? Scopo dell’incontro è anche di riflettere sulle condizioni della cura e dei suoi attori in questo tempo di transizione, introducendo ai principi e alle metodologie di una formazione che sia terreno di ricerca personale, coltivata attraverso quelle pratiche di riflessione e interpretazione, immaginazione e narrazione, che costituiscono preziose risorse per l’arte del prendersi cura.

Si cercherà di costituire un cammino di apprendimento guidato non tanto dalle mutevoli esigenze organizzative e istituzionali del mondo esteriore, ma orientato piuttosto a ciò che del mondo interiore ci interroga e ci riguarda: il corso della nostra stessa vita.  L’incontro non si propone come il luogo di un sapere, saper fare e saper essere, guidato e istituito da teorie e modelli predefiniti, ma vuole costituirsi anzitutto come il luogo di un saper-pensare che privilegia il rispecchiamento, l’interrogazione e l’ascolto in profondità.

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