mercoledì 3 luglio 2013

Inchiesta di Wired Italia: Dove ci sono più slot, in percentuale si gioca e si perde di più

L'azzardo diventa un costo sociale e sanitario. Il Molise presenta il più alto tasso di mini-casinò per popolazione (7,3 ogni 100mila abitanti).








La macchinetta fa il giocatore. Là dove ci sono più slot machine si gioca (e si perde) di più, con il risultato che i proventi che rimpinguano le casse dell’erario nazionale diventano un costo, economico e sociale, a livello locale.

Le cifre disaggregate sono eloquenti: ogni abruzzese, per esempio, spende la metà di uno stipendio medio nel gioco ogni anno ( 776 euro), il 5% del reddito procapite regionale. E l'Abruzzo è una delle regioni a più alto tasso di concentrazione di esercizi con slot machine.

È quanto emerge dall'inchiesta di data journalism targata Wired Italia che, per la prima volta, ricostruisce in modo capillare, sulla base dei dati ufficiali, la distribuzione in regioni, province e comuni dei luoghi che ospitano le macchinette e il loro impatto sul reddito e la salute dei residenti.

Il Molise presenta il più alto tasso di mini-casinò per popolazione (7,3 ogni 100mila abitanti). Allo stesso tempo la cifra procapite giocata dai molisani alle slot ogni anno (750 euro nei primi 10 mesi del 2012, secondo i dati Aams) rappresenta il 4,93% del loro reddito procapite (dati Istat 2011). Si tratta della seconda percentuale più alta tra le regioni (il primato, come detto, spetta all’Abruzzo).

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