giovedì 21 febbraio 2013

Di Pietro a Monti: Denuncio incandidabilità Iorio a presidenza Molise

Il leader dell’IdV e candidato di Rivoluzione Civile, Antonio Di Pietro, ha presentato un’interrogazione al presidente del Consiglio, Mario Monti, per denunciare l’incandidabilità di Michele Iorio alla presidenza della regione Molise.  










"Il Tribunale di Campobasso – ricorda Di Pietro nel testo dell’atto ispettivo – ha condannato Iorio ad un anno e sei mesi di reclusione per 'abuso d’Ufficio', con sentenza emessa il 22 febbraio 2012. Tale reato, previsto dall’art. 323 del Codice Penale, è contemplato nel testo unico del decreto in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, in vigore dallo scorso 5 gennaio con d.lgs 235/2012.

Il testo unico, infatti, dispone all’art. 7 – comma 1 l’incandidabilità alle elezioni regionali e il divieto di ricoprire le cariche di presidente della giunta regionale, assessore e consigliere regionale per coloro che hanno riportato condanna definitiva per i delitti, consumati o tentati, previsti dagli articoli 314, 316, 316-bis,316-ter, 317, 318, 319, 319-ter, 319-quater, primo comma, 320, 321, 322, 322-bis, 323, 325, 326, 331, secondo comma, 334, 346-bis del codice penale.

Il successivo art. 8 del Testo unico prevede al comma 1 lett. a) la sospensione di diritto dalle cariche indicate all'articolo 7, comma 1.  È inoltre stabilito dal successivo comma 4 che "i provvedimenti giudiziari che comportano la sospensione ai sensi del comma 1 sono comunicati al prefetto del capoluogo della Regione che ne dà immediata comunicazione al Presidente del Consiglio dei Ministri il quale, sentiti il Ministro per gli affari regionali e il Ministro dell'interno, adotta il provvedimento che accerta la sospensione".
 
Il leader IdV chiede, pertanto, "al presidente del Consiglio dei Ministri e ai ministri competenti se non ritengano urgente e doveroso, ciascuno per propria competenza, intervenire ai fini di impedire la candidatura di Michele Iorio in quanto condannato per abuso d’ufficio, reato previsto dall’art.323 del C.P. e contemplato dal testo unico del decreto in materia di incandidabiltà". 

Nessun commento: