Agosto, caldo, afa, le case piene di amici, parenti, figli, che sono ritornati o vengono a trovarti visto che hai la fortuna di abitare in una cittadina di mare. La mattina si fa colazione e l’argomento diventa subito il solito: di che colore sarà oggi il mare?
Si parte per la spiaggia e tutti sperano che l’acqua sia bella limpida e cristallina, come dovrebbe normalmente essere. A volte accade il miracolo, a volte no: l’acqua è scura, non invitante, anzi fa persino paura.
Ci avviciniamo all’acqua con i bambini che guardano desolati quel mare scuro.
Alla nostra destra c’è il solito gruppetto di anziani che sono arrivati presto e hanno già fatto un mare di ipotesi e che alla mia domanda si scatenano a farmi un breve riassunto:
- hanno lavato le navi cisterne al largo dove ci sono le piattaforme….
- le fabbriche hanno chiuso per la pausa estiva ed hanno vuotato le loro cisterne…
- hanno versato qualcosa nei fiumi e questo ha provocato la colorazione anomala…
- tante altre ipotesi più o meno fantasiose…
Vedo un altro gruppetto di persone più avanti che discute animatamente, mi avvicino incuriosito. C’è il solito ben informato e ben introdotto che cerca di rassicurare tutti: non è niente, sono le alghe che danno questo colore, è un effetto antiestetico ma non pericoloso, il bagno si può fare. E a rafforzare questa sua ipotesi si tuffa nell’acqua color coca cola.
Vado dal gestore del lido a chiedere se hanno ricevuto informazioni dal Comune, dalla Capitaneria di Porto, dalla ASL. No, nessuna informazione.
Sconsolato torno sotto l’ombrellone ed i miei vicini, due coppie dall’accento veneto, stanno telefonando a dei loro amici invitandoli a disdire la prenotazione delle vacanze a Termoli, perché l’acqua del mare assume colorazioni inquietanti nei vari momenti del giorno.
Loro andranno via la sera stessa e così anche degli altri loro amici ospiti di una struttura alberghiera sul lungomare.
Mi dico che essere informati, sapere cosa sta succedendo, può aiutare ad essere meno preoccupati, ma a quanto pare è pretendere troppo.
Mi guardo intorno, vedo il mare scuro, vedo la bandiera blu che sventola sul belvedere di Piazza S. Antonio e mi chiedo se non sia il caso di sostituirla con una bandiera bianca.
Ogni anno che passa è sempre peggio: accessi al mare per le spiagge pubbliche chiusi, acqua colorata, nessun posto dove portare a giocare i bambini, parco pubblico non fruibile e pericoloso, lungomare nord ormai saturo sino all’inverosimile di case e casette private invendute, parcheggi selvaggi… e sembra che tutto vada bene.
Ci si affanna a smentire i dati poco lusinghieri resi noti da Goletta verde sulla qualità delle acque nelle vicinanze delle foci dei fiumi, anziché prenderne atto e vedere cosa si può fare per migliorare la situazione.
Che amarezza…
Ci avviciniamo all’acqua con i bambini che guardano desolati quel mare scuro.
Alla nostra destra c’è il solito gruppetto di anziani che sono arrivati presto e hanno già fatto un mare di ipotesi e che alla mia domanda si scatenano a farmi un breve riassunto:
- hanno lavato le navi cisterne al largo dove ci sono le piattaforme….
- le fabbriche hanno chiuso per la pausa estiva ed hanno vuotato le loro cisterne…
- hanno versato qualcosa nei fiumi e questo ha provocato la colorazione anomala…
- tante altre ipotesi più o meno fantasiose…
Vedo un altro gruppetto di persone più avanti che discute animatamente, mi avvicino incuriosito. C’è il solito ben informato e ben introdotto che cerca di rassicurare tutti: non è niente, sono le alghe che danno questo colore, è un effetto antiestetico ma non pericoloso, il bagno si può fare. E a rafforzare questa sua ipotesi si tuffa nell’acqua color coca cola.
Vado dal gestore del lido a chiedere se hanno ricevuto informazioni dal Comune, dalla Capitaneria di Porto, dalla ASL. No, nessuna informazione.
Sconsolato torno sotto l’ombrellone ed i miei vicini, due coppie dall’accento veneto, stanno telefonando a dei loro amici invitandoli a disdire la prenotazione delle vacanze a Termoli, perché l’acqua del mare assume colorazioni inquietanti nei vari momenti del giorno.
Loro andranno via la sera stessa e così anche degli altri loro amici ospiti di una struttura alberghiera sul lungomare.
Mi dico che essere informati, sapere cosa sta succedendo, può aiutare ad essere meno preoccupati, ma a quanto pare è pretendere troppo.
Mi guardo intorno, vedo il mare scuro, vedo la bandiera blu che sventola sul belvedere di Piazza S. Antonio e mi chiedo se non sia il caso di sostituirla con una bandiera bianca.
Ogni anno che passa è sempre peggio: accessi al mare per le spiagge pubbliche chiusi, acqua colorata, nessun posto dove portare a giocare i bambini, parco pubblico non fruibile e pericoloso, lungomare nord ormai saturo sino all’inverosimile di case e casette private invendute, parcheggi selvaggi… e sembra che tutto vada bene.
Ci si affanna a smentire i dati poco lusinghieri resi noti da Goletta verde sulla qualità delle acque nelle vicinanze delle foci dei fiumi, anziché prenderne atto e vedere cosa si può fare per migliorare la situazione.
Che amarezza…
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