mercoledì 22 agosto 2012

Area del cratere si riaprano i cantieri

Vertenze della ditta Fortore S.p.A. di Santa Croce di Magliano localizzato a Torremaggiore, e del cantiere edile di San Giuliano di Puglia sulla realizzazione della galleria che collega Colletorto con la Fondovalle del Tappino.









Il Movimento dei Cristiano Sociali del Molise esprime solidarietà ai lavoratori edili dell’area del cratere sismico che vivono un forte disagio per la mancata apertura dei cantieri, i crediti maturati e non riscossi, l’assenza di prospettive ed i ritardi dovuti al completamento della ricostruzione post-sisma.

In particolare esprimiamo sostegno all’azione rivendicativa sindacale che mira a tutelare i lavoratori del cantiere di San Giuliano di Puglia impegnati nel collegamento stradale Fondovalle del Tappino – Piana di Larino.

Non è possibile che a distanza di anni permane una confusione amministrativa che penalizza il territorio e crea problemi al personale che non percepisce né il salario e né altre forme di copertura reddituale.

È grave che i dipendenti molisani della Fortore S.p.A., altra impresa localizzata a Torremaggiore (FG), ditta di Santa Croce di Magliano, da 7 mesi aspettano di riscuotere la cassa integrazione e versano in una situazione di sospensione lavorativa assolutamente anomala.

È opportuno che le istituzioni regionali e locali agiscano per fare chiarezza sulle due vertenze più difficili dell’area del cratere e si impegnino concretamente per sbloccare delle situazioni paradossali, riprendendo eventualmente anche i solleciti della Commissione Lavoro che ha avanzato delle proposte operative sulle problematiche in oggetto.

Più in generale và fatta chiarezza sui tempi di completamento della ricostruzione post-sisma dopo la conclusione commissariale ed il passaggio delle competenze all’Agenzia Regionale della Protezione Civile.

Tenere fermi 300 milioni di euro con i cantieri chiusi in questo periodo di crisi drammatica per l’edilizia regionale rappresenta una penalizzazione eccessiva per le imprese, per i terremotati che aspettano e per gli operai edili disoccupati.

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