Chilometri e chilometri di costa che hanno perso la colorazione cristallina per tingersi di colore marrone. Questa è la situazione di un largo tratto della costa molisana che, in particolare, nel tratto compreso tra Termoli e Petacciato, sta rovinando le vacanze dei bagnanti.
Qualche giorno fa, qualcuno esultava per il “ritorno” del mare limpido. Ma si trattava solo di una illusione: a tutt'oggi, la macchia scura in mare è ancora presente ed sempre più estesa.
Ultimamente, Goletta Verde denunciava l'inquinamento della costa molisana e rivolgeva le preoccupazioni anche al consumo del suolo causato dall’avanzata di cemento. Nell'occasione, i tecnici hanno trovato acqua di colore marrone ed uno sgradevole odore di fognatura in diversi punti del litorale molisano.
Negli ultimi giorni, si sono moltiplicate le segnalazioni arrivate all'associazione dei consumatori Adoc da parte di molti cittadini e turisti.
A distanza di tempo, oramai, pare che lo strano fenomeno, individuato in un’area particolarmente estesa tra Termoli nord e il litorale Petacciatese, sia ancora presente.
<<In questi giorni fare il bagno in quel tratto di litorale è impossibile>> – commenta l'Avv. Nicola Criscuoli, presidente regionale dell'associazione Adoc Molise – <<la situazione non è migliorata e la chiazza marrone in mare, ancora presente, impedisce ai bagnanti di godersi anche pochi giorni di vacanza>>.
<<Ovviamente >> continua l'Avv. Criscuoli <<tutto ciò ha indubbiamente danneggiato i turisti presenti e sta aggravando la situazione di crisi che sta vivendo, ancor più, la nostra regione in termini di domanda e offerta turistica, in quanto chi vuole trascorrere anche pochi giorni o qualche settimana al mare preferisce scegliere altre località diverse da quelle molisane, anche vicine, dove è possibile fare il bagno in mare senza rischiare malattie o allergie>>.
A tutt'oggi, si attendono ancore i risultati dei campionamenti effettuati dall’Arpa competente.
<<Siamo tutti in attesa dei risultati dei tecnici competenti>> ribadisce il presidente dell'associazione <<la risposta definitiva dovrà arrivare al più presto, per conoscere i responsabili di tutto ciò>>.
<<Non crediamo, infatti,>> conclude <<che possa trattarsi di cause naturali>>.
In ogni caso, in mancanza di un riscontro nei prossimi giorni alle richieste dei cittadini, l'Adoc annuncia una diffida agli enti competenti, primi fra tutti Arpa e Capitaneria di Porto, al fine di conoscere la verità sulla vicenda.
Ultimamente, Goletta Verde denunciava l'inquinamento della costa molisana e rivolgeva le preoccupazioni anche al consumo del suolo causato dall’avanzata di cemento. Nell'occasione, i tecnici hanno trovato acqua di colore marrone ed uno sgradevole odore di fognatura in diversi punti del litorale molisano.
Negli ultimi giorni, si sono moltiplicate le segnalazioni arrivate all'associazione dei consumatori Adoc da parte di molti cittadini e turisti.
A distanza di tempo, oramai, pare che lo strano fenomeno, individuato in un’area particolarmente estesa tra Termoli nord e il litorale Petacciatese, sia ancora presente.
<<In questi giorni fare il bagno in quel tratto di litorale è impossibile>> – commenta l'Avv. Nicola Criscuoli, presidente regionale dell'associazione Adoc Molise – <<la situazione non è migliorata e la chiazza marrone in mare, ancora presente, impedisce ai bagnanti di godersi anche pochi giorni di vacanza>>.
<<Ovviamente >> continua l'Avv. Criscuoli <<tutto ciò ha indubbiamente danneggiato i turisti presenti e sta aggravando la situazione di crisi che sta vivendo, ancor più, la nostra regione in termini di domanda e offerta turistica, in quanto chi vuole trascorrere anche pochi giorni o qualche settimana al mare preferisce scegliere altre località diverse da quelle molisane, anche vicine, dove è possibile fare il bagno in mare senza rischiare malattie o allergie>>.
A tutt'oggi, si attendono ancore i risultati dei campionamenti effettuati dall’Arpa competente.
<<Siamo tutti in attesa dei risultati dei tecnici competenti>> ribadisce il presidente dell'associazione <<la risposta definitiva dovrà arrivare al più presto, per conoscere i responsabili di tutto ciò>>.
<<Non crediamo, infatti,>> conclude <<che possa trattarsi di cause naturali>>.
In ogni caso, in mancanza di un riscontro nei prossimi giorni alle richieste dei cittadini, l'Adoc annuncia una diffida agli enti competenti, primi fra tutti Arpa e Capitaneria di Porto, al fine di conoscere la verità sulla vicenda.
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