lunedì 14 maggio 2012

Molise Acque, come mangiare a sbafo dei contribuenti

Primo, secondo, contorno, frutta, dessert e anche l’amaro, molto probabilmente quello “del capo”: è il menù dei 95 dipendenti della Molise Acque, invitati dai vertici aziendali al momento conviviale pre-natalizio costato 9mila 350euro e pagato con i soldi dei contribuenti molisani.









I documenti ufficiali, di cui sono entrato in possesso oggi pomeriggio e che troverete in allegato, confermano quello che si configura come uno sfregio, l’ennesimo, che viene inferto ai molisani dai vertici dell’azienda speciale di emanazione regionale e rappresenta, di certo, un atto sul quale la Magistratura contabile sarà chiamata a fare luce.

Senza contare che il pasticcio (non quello di pollo…) è stato ratificato con una determina “a sanatoria” visto che il momento conviviale, con i soldi nostri,  si è consumato il giorno prima dell’atto ufficiale che lo ha consentito.

Il 21 dicembre 2012, con determina numero 334, il direttore generale “in accordo con il Commissario straordinario ha ritenuto di istituire un momento di incontro sociale e conviviale con tutti i dipendenti dell’azienda in occasione della festività del Natale, considerato l’impegno e la dedizione profusi nel corso dell’anno 2011”.

Per questo il direttore generale, dottor Giorgio Marone, ha determinato di “impegnare, liquidare e pagare” in favore di un noto ristorante della costa molisana, “la fattura del 20 dicembre 2011 di importo pari a 9mila 350 euro, Iva inclusa, e di imputare la spesa sul capitolo 300 del bilancio di previsione 2011”.

Quindi, per ricapitolare i vertici della Molise Acque hanno prima portato a pranzo fuori tutti i dipendenti e poi hanno determinato che la fattura fosse saldata con i fondi a disposizione dell’Ente!

E devono essersi pure divertiti parecchio, visto che hanno speso 2mila euro solo in bevande…

Atti come questo - gesti brutali di disprezzo delle reali situazioni critiche che attanagliano i lavoratori della nostra regione -  contribuiscono a minare la stabilità sociale.

E’ questa la vera Casta che si nutre (è proprio il caso di dirlo) delle povertà altrui, che agisce senza regole in un mondo dove è abituata solo a comandare e dove si può agire indisturbati, al riparo dalle regole e dal buonsenso.

Non è l’unico e non sarà l’ultimo “strano caso” che vede protagonisti i vertici della Molise Acque: preannuncio che chiederò le dimissioni del direttore generale e che nelle prossime ore avanzerò l’ennesima richiesta di accesso agli atti relativamente alle assunzioni stipulate alla fine del 2011.

Parimenti, chiedo ufficialmente al neo commissario straordinario, l’avvocato Michele Picciano, che all’epoca dei fatti non era ancora stato nominato al vertice dell’azienda regionale, di chiarire questa vicenda con i successivi provvedimenti del caso.

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