Il Governo accolga l'appello dei 7 mila cittadini molisani che chiedono la salvaguardia della sanità pubblica regionale e fermi l'adozione del nuovo piano sanitario.
Per le ecografie neonatali alle anche, il Centro di Prenotazioni dell’ASREM ti indirizza ad Isernia, tanto è vero che da Gambatesa hanno preferito portare la bimba a Foggia perché più facile da raggiungere. Anche i pazienti affetti da problemi cardiaci che hanno bisogno di esami, controlli, visite specialistiche o piccoli ricoveri, vengono smistati all’Ospedale Veneziale di Isernia così che l’ASREM possa fare delle note stampa di plauso ai professionisti assoldati senza concorso pubblico in tali discipline. Un numero crescente di malati oncologici in trattamento chemioterapico presso la Fondazione di Campobasso, dopo che l’unica specialista con contratto a tempo indeterminato in servizio da nove anni presso il reparto è andata via, provano a cercare altre soluzioni appoggiandosi al Cardarelli che meriterebbe maggiori disponibilità di mezzi e personale in una patologia così delicata.
La medicina territoriale è uno scherzo di carnevale ed i pazienti che prenotano una visita specialistica vengono smistati a Riccia, Bojano, Trivento o altre località col risultato che la sanità non si avvicina al malato, ma è il malato che deve inseguire a proprie spese la sanità. Basta controllare gli elenchi nominativi delle persone sottoposte a visita nei vari poliambulatori per rendersi conto che nella nostra ASREM vale la regola del Re di Napoli “ Chi è a poppa vada a prua. Chi è sotto vada sopra. Chi è a sinistra si sposti a destra, L’importante è fare ammuina.”.
La medicina territoriale dovrebbe essere un’agevolazione ai cittadini con assistenza domiciliare, meno fastidi nelle prenotazioni, controlli ambulatoriali più vicini al proprio domicilio e filtro nei ricoveri ospedalieri con meno affollamento al Pronto Soccorso. In Molise col caos esistente si è strutturato un sistema che è funzionale alla dirigenza sanitaria con flussi di pazienti che variano in rapporto ai premi incentivanti e alla tenuta di alcuni ambulatori senza porsi il problema del disagio di un anziano senza mezzi costretto a spostarsi per 60 km.
Il Piano Sanitario Regionale và riformulato verso la sanità pubblica come chiedono giustamente 7 mila cittadini del Medio-Molise che hanno inviato una petizione al Governo per difendere l’Ospedale Cardarelli, evitarne lo svuotamento e fermarne lo smantellamento. Troppi interessi privati si annidano nei 700 milioni di euro annui di spesa sanitaria. La potenza delle lobby politiche che fanno affari con la sanità marginalizza i diritti dei cittadini, non tiene conto della dignità dei malati e stritola ogni dissenso infischiandosene del bene comune o del buonsenso. Il Governo Monti dimostri la propria autonomia da questi intrecci incestuosi e fermi l’adozione di un Piano Sanitario che di fatto chiude e affossa il sistema pubblico regionale.
La medicina territoriale è uno scherzo di carnevale ed i pazienti che prenotano una visita specialistica vengono smistati a Riccia, Bojano, Trivento o altre località col risultato che la sanità non si avvicina al malato, ma è il malato che deve inseguire a proprie spese la sanità. Basta controllare gli elenchi nominativi delle persone sottoposte a visita nei vari poliambulatori per rendersi conto che nella nostra ASREM vale la regola del Re di Napoli “ Chi è a poppa vada a prua. Chi è sotto vada sopra. Chi è a sinistra si sposti a destra, L’importante è fare ammuina.”.
La medicina territoriale dovrebbe essere un’agevolazione ai cittadini con assistenza domiciliare, meno fastidi nelle prenotazioni, controlli ambulatoriali più vicini al proprio domicilio e filtro nei ricoveri ospedalieri con meno affollamento al Pronto Soccorso. In Molise col caos esistente si è strutturato un sistema che è funzionale alla dirigenza sanitaria con flussi di pazienti che variano in rapporto ai premi incentivanti e alla tenuta di alcuni ambulatori senza porsi il problema del disagio di un anziano senza mezzi costretto a spostarsi per 60 km.
Il Piano Sanitario Regionale và riformulato verso la sanità pubblica come chiedono giustamente 7 mila cittadini del Medio-Molise che hanno inviato una petizione al Governo per difendere l’Ospedale Cardarelli, evitarne lo svuotamento e fermarne lo smantellamento. Troppi interessi privati si annidano nei 700 milioni di euro annui di spesa sanitaria. La potenza delle lobby politiche che fanno affari con la sanità marginalizza i diritti dei cittadini, non tiene conto della dignità dei malati e stritola ogni dissenso infischiandosene del bene comune o del buonsenso. Il Governo Monti dimostri la propria autonomia da questi intrecci incestuosi e fermi l’adozione di un Piano Sanitario che di fatto chiude e affossa il sistema pubblico regionale.
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