lunedì 26 marzo 2012

Petraroia: avviare confronto istituzionale sul Piano Sanitario

Secondo Petraroia è necessario che la Giunta adotti la bozza e che la trasmetta in Consiglio corredata dalle schede contabili e dai dati epidemiologici.







Questa la nota del Consigliere Regionale: "La Giunta Regionale adotti la bozza del Piano Sanitario con un atto deliberativo e lo trasmetta ufficialmente in Consiglio con le schede finanziarie, la ricognizione sull’attuale assetto della sanità regionale, i costi odierni e la prefigurazione futura corredata dall’assegnazione dei posti letto per ogni struttura ospedaliera e dai presumibili risparmi.

Il documento base redatto dal Sub-Commissario Morlacco è tecnicamente inattendibile, scientificamente sbagliato, non parte dalla spesa attualizzata e con sommarietà individua costruzioni di nuovi Ospedali, senza nemmeno dividere i posti letto tra sanità pubblica e sanità privata, e tanto meno attribuirli per singolo plesso ospedaliero. Se i pochi dati riportati nella bozza risalgono al 2004 – 2005 e se non c’è alcuna tabella di sintesi per il periodo del Piano di Rientro dal debito 2007-2012 su quali basi può innestarsi il confronto ? Per poter offrire un contributo responsabile serve conoscere l’esito dei tagli apportati in questi anni, l’andamento della mobilità passiva, i dati epidemiologici, il fabbisogno sanitario distinto per macro-patologie, le modalità con cui si reperiscono i 90 milioni di euro per pagare il debito alla Cattolica e da dove si preleveranno i fondi per costruire l’Ospedale di Monteroduni e per mettere in sicurezza antisismica il Cardarelli per almeno 80 milioni di euro, salvo l’ipotesi di costruirlo ex-novo per un importo di gran lunga superiore.

La Giunta ha l’obbligo di assumere il Piano e solo allora il Consiglio potrà avviare l’istruttoria per le audizioni, chiarito che se la competenza dell’adozione resterà in capo al Commissario ad Acta, il Decreto potrà essere impugnato ed annullato in sede amministrativa com’è successo per i tagli al Caracciolo o al Vietri decisi al TAR e confermati in via cautelare dal Consiglio di Stato. Non approvare il Piano Sanitario in Consiglio con legge regionale esporrà il sistema all’ingovernabilità, alle impugnative e ai contenziosi permanenti con relative conseguenze di ulteriore dissesto gestionale. Su tale percorso istituzionale si deve fare chiarezza in modo tale che ciascuna rappresentanza si assume le proprie responsabilità.

 Così come in via preliminare andrà accertato l’effettivo rischio sismico del Cardarelli e andrà monitorata tutta la sanità privata con schede di riepilogo sui DRG pagati, le cartelle cliniche presentate a rimborso e le condizioni contrattuali del personale. Non è accettabile non conoscere quanti medici sono in turno nei reparti di alcune decantate strutture private, quant’è l’incidenza di contratti a termine, primari di oncologia che non sono oncologi, ausiliari di ditte esterne non retribuiti e assenza di formazione, aggiornamento e specializzazione del personale sanitario."

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