domenica 25 marzo 2012

Il vino italiano non conosce la crisi

La crisi? Un'occasione per ripensare il proprio business e ripartire con idee vincenti in grado di trainare anche il proprio territorio di appartenenza.








E' la filosofia che ha ispirato la Confagricoltura che, in occasione della 46ma edizione del Vinitaly, grande manifestazione del vino italiano in programma oggi e domani a Verona, ha istituito il premio "7 terroir vincenti". Un riconoscimento ad alcuni imprenditori del vino che, grazie alle proprie capacità, hanno trasformato le difficoltà congiunturali in opportunità di mercato, con la proposta di etichette dall'eccellente rapporto qualità prezzo.

Insomma, lo sappiamo tutti che la crisi blocca la domanda ed è sempre più difficile per le aziende far crescere i propri fatturati, ma l'esempio e l'andamento del settore vitivinicolo tricolore può dimostrare come, grazie all'eccellenza e alla professionalità imprenditoriale, si può affrontare la recessione e creare valore aggiunto in termini economici e per l'immagine del made in Italy.

Tutto parte dall'individuazione da parte di Gambero Rosso di 7 territori che hanno saputo affrontare le sfide della concorrenza e della competitività internazionale, per  arrivare alla scelta di alcuni imprenditori di Confagricoltura. Le caratteristiche delle aziende individuate dall'associazione degli imprenditori agricoli prescindono dal volume produttivo ed è per questo che tra le aziende selezionate da Vini d'Italia del Gambero Rosso, per ogni territorio sono state scelte due tipologie di cantine: una di dimensioni più ampie ed affermata sul mercato ed una più piccola, ma comunque dotata di quel know how che gli permette di competere sui mercati globali.

Per Confagricoltura un'occasione per affermare che l'eccellenza enologica del nostro Paese, quella che si trova sui più importanti mercati del mondo, fa parte dell'organizzazione: sia se consideriamo le griffe più blasonate del "made in Italy",  sia se pensiamo alle piccole cantine emergenti.

E così sul podo sono finiti il Moscato d'Asti del gruppo Bava La Caudrina, il Prosecco di Graziano Merotto Ruggeri&C. di Paolo Bisol, il Lugana di Ca Loiera Provenza, il Valpolicella di Brigaldara Zenato, il Lambrusco di Ermete Medici&Figli Villa di Corlo, il Chianti degli Agricoltori Chianti Geografico Banfi e il Salice Salentino di Candido De Castris.
















Fonte:affaritaliani.it

Nessun commento: