“Alla luce delle osservazioni che mi ha rivolto l’Assessore Petraroia , mi preme ribadire la posizione di Confindustria Molise sul tema dell’area di crisi e del rilancio della competitività del settore industriale in Molise. “Lo faccio - afferma Natale - perché ritengo fondamentale che passi all’opinione pubblica un messaggio chiaro proveniente dalla nostra Organizzazione.
Confindustria Molise reputa assolutamente importante che il Governo Renzi accolga la richiesta dell’area di crisi per il territorio di Bojano-Isernia-Venafro, ben sapendo che il taglio dei trasfermenti nazionali alle regioni, unito al drastico ridimensionamento dei Fondi strutturali europei per il 2014-2020 rappresentano un vulnus significativo per la nostra regione.
Del resto, l’impegno che abbiamo testimoniato con la firma dell’apposito protocollo sull’area di crisi è accompagnato da quanto quotidianamente, insieme a Confindustria nazionale, stiamo facendo affinché la richiesta venga approvata dal governo nazionale.
Ciò su cui ho voluto richiamare l’attenzione della classe politica regionale - sottolinea il Presidente Natale - è che l’area di crisi non risolverà i problemi che abbiamo se, nel frattempo, non verranno attuate azioni volte al rilancio della competitività del nostro territorio, affinché il Molise possa trasformarsi da regione ostile all’industria ad area favorevole agli investimenti industriali. Il che significa, lo ripeto, ridurre la pressione fiscale che grava sulle nostre imprese, andare avanti con l’azione di dismissione delle aziende partecipate, riformare gli enti strumentali della regione, rendendoli strumento utile al sistema industriale, perché solo dalle imprese che restano in regione e da nuove realtà industriali che potrebbero guardare al Molise per nuovi investimenti può derivare la ripresa economica ed occupazionale di questa terra.
In tale ottica, i tagli finora prodotti e quelli programmati sono assolutamente indispensabili per ridurre la spesa pubblica e di conseguenza la pressione fiscale, eliminando quel modello assistenzialistico che ha, fino ad ora, generato solo clientelismo e sacche di privilegio oggi inaccettabili.
Il problema del lavoro, che resta il più pesante fardello sulle nostre spalle, potrà avere una soluzione soltanto se saremo in grado di riformare profondamente il sistema politico-amministrativo regionale, rendendo il Molise una terra favorevole ad un nuovo rinascimento industriale, simile a quello che si è prodotto negli anni Settanta, con l’arrivo della Fiat a Termoli, che ha decretato l’inizio dell’industrializzazione della nostra regione”.
Del resto, l’impegno che abbiamo testimoniato con la firma dell’apposito protocollo sull’area di crisi è accompagnato da quanto quotidianamente, insieme a Confindustria nazionale, stiamo facendo affinché la richiesta venga approvata dal governo nazionale.
Ciò su cui ho voluto richiamare l’attenzione della classe politica regionale - sottolinea il Presidente Natale - è che l’area di crisi non risolverà i problemi che abbiamo se, nel frattempo, non verranno attuate azioni volte al rilancio della competitività del nostro territorio, affinché il Molise possa trasformarsi da regione ostile all’industria ad area favorevole agli investimenti industriali. Il che significa, lo ripeto, ridurre la pressione fiscale che grava sulle nostre imprese, andare avanti con l’azione di dismissione delle aziende partecipate, riformare gli enti strumentali della regione, rendendoli strumento utile al sistema industriale, perché solo dalle imprese che restano in regione e da nuove realtà industriali che potrebbero guardare al Molise per nuovi investimenti può derivare la ripresa economica ed occupazionale di questa terra.
In tale ottica, i tagli finora prodotti e quelli programmati sono assolutamente indispensabili per ridurre la spesa pubblica e di conseguenza la pressione fiscale, eliminando quel modello assistenzialistico che ha, fino ad ora, generato solo clientelismo e sacche di privilegio oggi inaccettabili.
Il problema del lavoro, che resta il più pesante fardello sulle nostre spalle, potrà avere una soluzione soltanto se saremo in grado di riformare profondamente il sistema politico-amministrativo regionale, rendendo il Molise una terra favorevole ad un nuovo rinascimento industriale, simile a quello che si è prodotto negli anni Settanta, con l’arrivo della Fiat a Termoli, che ha decretato l’inizio dell’industrializzazione della nostra regione”.
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