domenica 30 settembre 2012

Il prezzo del boom economico cinese

Questa crescita esplosiva, trainata soprattutto dallo sviluppo industriale, ha un costo molto alto per l'ambiente.







Dopo lo storico sorpasso sul Giappone del 2009 che l'ha portata ad essere la seconda potenza economica mondiale dietro agli Stati Uniti, la Cina si sta preparando all'ultima volata: se nei prossimi anni i suoi tassi di crescita confermeranno le previsioni, nel 2018 l'economia della Repubblica Popolare travolgerà quella americana, diventando, di fatto, il primo paese al mondo per Pil.

E le premesse sembrano esserci tutte: negli ultimi 10 anni il prodotto interno cinese è cresciuto del 10,6% annuo contro un modesto 1,6% degli Stati Uniti, mentre l'inflazione, che si è attestata stabilmente sul 2,2%, è circa la metà di quella americana.

Ma questa crescita esplosiva, trainata soprattutto dallo sviluppo industriale, ha un costo molto alto per l'ambiente: nel 2011 la Cina si è classificata come primo produttore mondiale di CO2, raggiungendo i livelli più alti della sua storia e vanificando le riduzioni nelle emissioni di gas serra conquistate da Europa e Stati Uniti. A questo vanno aggiunti l'inquinamento delle acque, che raccolgono scarichi industriali di ogni tipo, e del terreno, dove vengono abbandonati rifiuti e prodotti di scarto delle più diverse manifatture.

Fonte: Focus.it

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