martedì 7 ottobre 2014

UGL: No alle centrali a Biomassa



Anche l’UGL Molise esprime il proprio dissenso alla costruzione delle due Centrali a Biomasse nella zona industriale di Campochiaro e di San Polo Matese. Il motivo del dissenso è fin troppo ovvio; gli abitanti dei comuni della fascia del Matese interessata, hanno espresso con varie manifestazioni la loro posizione contraria, che a nostro giudizio è fin troppo motivata. 


La regione deve decidere cosa vuol fare del proprio territorio, pianificare una serie di interventi che permettano uno sviluppo organico della propria economia e quella della propria popolazione, che abbiano come obiettivo il rispetto dell'ambiente e di chi vive in queste zone. Se nel Molise vi è bisogno di energia elettrica, perchè non realizzare la centrale idroelettrica progettata da anni a valle della diga di Arcichiaro, altra opera senza nessun utilizzo.

Perché questo cambio di programma? C’è bisogno di energia? Noi abbiamo qualche dubbio. Oggi la tecnologia è all’avanguardia, l’energia si può produrre con fonti naturali senza inquinare l’ambiente. Riteniamo, anche che c’è bisogno di un piano industriale e energetico Nazionale e Regionale serio. La crisi che stiamo attraversando non deve essere la leva per far accettare qualsivoglia opera, bisogna fare il possibile per venire incontro alle esigenze delle persone e il loro benessere. Da anni non si fa che parlare della vocazione turistica delle montagne del Matese e a noi risulta che la regione Molise nel corso degli anni, ha finanziato opere che vanno in tal senso. Aree protette, Oasi WWF, vincoli paesaggistici, zone di interesse comunitaria così dette zone SIC, mal si conciliano con le centrali a biomassa, la popolazione  non potrà mai accettare la costruzione di tali centrali in quanto sono nocive alla salute e all’ambiente.

Si è voluto dare a quella parte di territorio uno sviluppo industriale prevalentemente agroalimentare con la più grande industria del mezzogiorno per la trasformazione avicola, la quale ci aspettiamo torni a produrre con un impegno del governo a finanziare l'area di crisi, con una miriade di caseifici, sia industriali che di produzione propria, che possono vantare di raccogliere il latte in una delle poche zone non ancora contaminate. Pertanto la nostra posizione e nettamente contraria e esprimiamo la nostra solidarietà a tutti i Comuni della fascia Matesina unendoci alla loro lotta a tutela del territorio.

Il nostro documento si unisce alle delibere che tutti i Comuni stanno producendo per far si che chi di dovere ritiri le autorizzazioni. In conclusione è doveroso dire che più volte tutti si riempiono la bocca affermando che bisogna dare un futuro ai nostri GIOVANI, se non si inverte la rotta e si ricomincia proprio dalla tutela dell’ambiente non ci sarà alcun futuro per i nostri ragazzi e per le generazioni future.

IL segretario Regionale
Nicolino Libertone

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